Ha imposto per conto del clan il servizio di guardiania ad aziende agricole del Casertano, arrivando ad incendiare due fienili agli imprenditori che si opponevano alla richiesta. Un’estorsione cosiddetta di “durata” che oggi ha portato in cronaca-11carcere il 68enne Mario Salzillo, ritenuto elemento organico alla fazione Schiavone del clan dei Casalesi. Il provvedimento di custodia cautelare e’ stato emesso dal Gip del Tribunale di Napoli. Dalle indagini, coordinate dalla Dda e condotte dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere e della stazione di Grazzanise, e’ emerso che Salzillo avrebbe compiuto ad agosto del 2015 tre estorsioni a imprenditori agricoli le cui aziende erano ubicate nei comuni di Grazzanise e Santa Maria la Fossa, da sempre feudo del clan Schiavone; Salzillo, e’ emerso, non chiedeva il classico pizzo, ma imponeva a nome della cosca la guardiania a pagamento agli operatori minacciando di colpire il raccolto o danneggiare gli attrezzi agricoli se non avessero ottemperato alle sue richieste; cosa che puntualmente avvenne con il rogo appiccato in quattro mesi a due fienili di proprieta’ di una delle vittima nell’estate 2015. Salzillo si faceva pagare 50 euro a moggio, vecchia unita’ di misura corrispondente a oltre 3 chilometri quadrati di terreno. Una delle vittime lo ha denunciato, quindi gli inquirenti lo hanno messo sotto controllo verificando che la veridicita’ della denuncia.