Criminalità L’allarme: Rubano pure i fiori di plastica. Intanto spunta negli uffici un avviso del Comune: «Tenete sotto controllo Le borse» Vedove pedinate dai ladri Boom di furti al cimitero Teresa Pálmese POMPEI Candelabri, vasi, cancellate e addirittura i fiori di plastica che dovrebbero omaggiare la memoria dei defunti. E’ quanto una banda, ancora da identificare, sta portando via giorno dopo giorno dal cimitero di via Nolana. Furti sacrileghi che sono diventati ormai una costante, finiti pure al centro di un avviso affisso tra le bacheche dei vari uffici del camposanto. «A seguito dei continui furti che vengono perpetrati nella struttura – si legge su un foglio A4, con tanto di logo del Comune di Pompei e intestazione che recita “ufficio servizio cimiteriali” – si avverte di tenere sotto controllo le borse e gli oggetti preziosi». Un avviso che a Palazzo de Fusco ha fatto già discutere. Motivo? E’ “sconosciuto” a molti, anzi forse a tutti. Si tratta di un annuncio non firmato e che, almeno fino a poche ore fa, ha destato stupore tra gli stessi vertici del Municipio di piazza Bartolo Longo. Al di là del giallo del manifesto, la preoccupazione maggiore è legata all’allarme che ormai va avanti da diverse settimane. I cittadini si dicono «esasperati» e soprattutto «stanchi». «Å’ una vergogna – commentano sui social – ormai i ladri stanno svaligiando tutte le cappelle. In alcuni casi hanno rubato addirittura fiori di plastica, ma dove siamo arrivati? E dal Comune cosa fanno? Si limitano a scrivere un avviso. Servirà a tutelarci? Non credo, solita follia pompeiana». Diversi cittadini sono finiti nell’elenco delle vittime della banda, molti dei quali non avrebbero presentato denuncia agli organi competenti. Tra questi, diverse vedove anziane, preda favorita dei malfattori che continuano a seminare il panico a Pompei dopo l’escalation di furti commessi tra appartamenti e strutture ricettive. Ad aggravare la situazione è la mancanza di telecamere di sicurezza nella struttura. Il piano La banda, non ancora identificata, ha studiato il piano nel dettaglio. Oltre a rubare statuette, vasi, cancelli dalle cappelle, approfitta anche dei momenti di distrazione dei visitatori per mettere a segno nuovi colpi. «Basta un attimo», secondo le testimonianze degli addetti ai lavori. Ovvero il tempo di riempire contenitori d’acqua, magari lasciando la borsetta sulla panchina, e il gioco dei malfattori è fatto. Così sono andati in scena gli ultimi raid, dove alcune donne ci hanno rimesso addirittura oggetti preziosi. Da qui è stato partorito l’avviso per mettere in guardia quanti ogni giorno si recano al cimitero per omaggiare i propri cari. Un avviso, però, che servirà a poco per ripristinare sicurezza tra le tombe. D’altronde, soltanto pochi mesi fa, sono stati trafugati duecentocinquanta vasi. Ovvero cinquanta chili di rame sottratti ai defunti del cimitero di Pompei, con tanto di distruzione di portafiori e devastazione di alcune cappelle. Balordi, ai primi di dicembre, fecero irruzione nella struttura di via Nolana, scavalcando i cancelli e profanando tombe e antichi ossari. Una vergogna, l’ennesima, che arrivò a soltanto poche ore dai furti nelle scuole di via Tré Ponti e via Lepanto-Traversa Campo Sportivo. Non è la prima volta che si verificano episodi simili nel cimitero di Pompei. C’è pure un altro precedente: nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre fu lasciata colla sui lucchetti e probabilmente si trattò di una brava di Halloween per impedire che i dipendenti potessero aprire i cancelli. «Non dovrebbe accadere – disse deluso il primo cittadino Pietro Amitrano -. Notizie cosi fanno cadere le braccia, avviliscono, mortificano il lavoro che stiamo facendo da mesi».