Tempi duri per gli alimenti normali e tradizionali:  gli italiani nel carrello preferiscono quelli speciali, i ‘free from’ e ‘rich-in’, ovvero quelli che in etichetta si dichiarano privi o ricchi di particolari componenti. A fotografarne il successo e’ la seconda edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, dove si scopre che i prodotti alimentari ‘senza’ sono diventati i numeri 1 del largo consumo per giro d’affari, con 6,5 miliardi di euro di
vendite in supermercati e ipermercati, in crescita del 3,1% in un anno. Quelli arricchiti, invece, vantano un’offerta aumentata del 7,8%, con un giro d’affari che ha superato i 2,2 miliardi di euro pari al 9,8% delle vendite monitorate. Oggi il 18,4% dei 46.600 prodotti alimentari monitorati dall’Osservatorio riporta in etichetta diciture come “senza conservanti”, “pochi grassi” e “senza coloranti”; molte poi fanno riferimento al ridotto apporto di zuccheri, all’assenza di additivi o di olio di palma, segmento dove le vendite sono aumentate del 17,6% in valore. Il vero salto, pero’, lo hanno fatto i prodotti “senza sale” o “a ridotto contenuto di sale”, con vendite che hanno segnato +7,2%. Non e’ un caso che il 25 e il 26 febbraio a Venezia, nell’ambito della decima edizione Gusto in Scena, si terra’ il
convegno “La Cucina del Senza”, dedicato a quello che sta diventando un vero e proprio stile alimentare.
L’altra faccia della stessa medaglia riguarda i prodotti alimentari arricchiti da componenti salutari come fibre,
vitamine, calcio e Omega 3, l’8,6% su un totale di quasi 4 mila monitorati dall’Osservatorio. Tra i piu’ apprezzati dagli italiani spiccano gli “integrali” (+14,2% di vendite in un anno), i “ricchi di calcio” (+10,1%), di Omega 3 (+9,2%) e di fibre (+5,3%); unici a calare gli alimenti ricchi o arricchiti in ferro, il cui giro d’affari e’ diminuito del 3,9%.