II peggioramento dell’epidemia, segnalato a più riprese nelle scorse tré settimane, i casi aumentati del 40°/ ma la regione resta sorvegliata speciale e l’indice Rt è ad un passo dalla chiusura è ora nuovamente in una fase di chiara accelerazione, confermata anche dai dati forniti da indicatori più recenti non inclusi in questa analisi che potrebbero a breve determinare una crescita esponenziale nel numero dei casi con rapido sovraccarico dei servizi sanitari». È la premessa con cui il presidente della Regione Vincenzo De Luca, richiamando un passaggio il verbale dell’ultimo monitoraggio della cabina di regia nazionale, aveva deciso di chiudere le scuole in Campania a partire da oggi con una nuova ordinanza firmata sabato. La Campania, dopo essere passata domenica 21 febbraio in zona arancione, resta sorvegliata speciale. L’indice RT di diffusione, calcolato al 26 febbraio, è attestato all’1,04, quindi con un inizio di profilo esponenziale e un rischio valutato moderato e ad alta probabilità di progressione. Si resta dunque in zona arancione almeno per un’altra settimana ma il rischio è di scivolare verso la zona rossa: questo non dipende solo dall’RT (che deve raggiungere quota 1.25 per far scattare le massime restrizioni) ma anche dall’incidenza, ossia dal numero di casi m base alla popolazione. Ma anche questo parametro è in salita. Mediamente nell’ultima settimana al netto di guariti e deceduti la crescita è stata di circa mille casi positivi al giorno che vanno aggiungersi a quelli che hanno il virus in fase attiva e dunque capaci di trasmettere ad altri l’infezione. Sul fronte dei posti letto nelle zone dove i focolai sono più numerosi come Napoli e provincia si inizia ad avvertire un certo stress e si viaggia su un equilibrio tra nuovi ingressi e dimissioni che però ha già condotto alla saturazione dei posti di sub intensiva. Il mese di febbraio si chiude con una crescita significativa di nuovi positivi al virus. In Campania, in soli 28 giorni, i nuovi infetti sono aumentati di 45.434 unità, il 40 per cento in più rispetto all’incremento del mese di gennaio. Il riverbero sull’incidenza per 100 mila abitanti negli ultimi 7 giorni porta il valore da 157 a 254. Una crescita che si registra in tutte le Regioni d’Italia, con un valore medio nazionale lievitato da 145 a 195, ma in Campania la crescita è di gran lunga superiore. Per conseguenza,anche il tasso di positività sulle persone testate è lievitato dall’ll al 15 per cento. Le restrizioni della zona arancione non è detto che riescano insomma a bilanciare la maggiore velocità di contagio dettata anche dalla variante inglese che ha accorciato i tempi di raddoppio dei casi da 7-10 giorni a soli 5 giorni. La curva epidemica tende insomma ad assumere profilo esponenziale. Da registrare c’è anche l’aumento da almeno dieci giorni, del numero dei sintomatici, parallelamente all’aumento della quota di positivi al tampone. Ma il dato più impressionante è quello degli attualmente positivi che oggi sono circa 75 mila e a fine gennaio erano scesi a 61.600. i dati della settimana mostrano un grave peggioramento di tutti gli indicatori epidemiologie i in Campania, dove si profila l’innesco della terza ondata epidemica. Questa settimana abbiamo avuto una media di circa 2.070 casi al giorno, contro i 1.460 di una settimana fa, i 1.540 di due settimane fa e i 1.170 di un mese fa. Una progressione un anno fa e ¡n autunno è stata accompagnata da altrettanti picchi dell’epidemia. Anche la media dei decessi è cresciuta dopo un calo negli ultimi mesi dopo novembre: questa settimana abbiamo avuto una media di circa 23 morti al giorno contro i 16 di una e due settimane fa e i 23 di quattro settimane fa. Infine oggi si viaggia con 130 terapie intensive occupate mentre erano 120 una settimana fa, 111 due set- timane fa e 99 un mese fa.  Anche ieri la Campania è andata male: con un po’ di tamponi ¡n più del giorno prima e 2.561 casi contro i 2.215 di sabati, il 10,51% di positivi al tampone contro ¡I 9,74% del giorno prima con un gran numero di attualmente positivi in più, ben 2.032, l’aumento dei ricoveri e un indice Rt che sale a 1,3. Somministrate intanto 13 mila dosi nelle ultime 24 ore, ma siamo ancora lontani dalle 22 mila dosi giornaliere necessarie per raggiungere l’immunità di gregge entro fine anno. Al momento il 6,76 per cento della popolazione della Campania ha ricevuto la prima dose e 1’1,98 per cento è stato completamente vaccinato.