Sei parrucchieri su 10 chiudono, tre sopravvivono e solo uno ha buoni risultati. Lo dice uno studio
dell’osservatorio degli ‘Imprenditori della Bellezza’ presentato oggi da CNA Confederazione Nazionale Artigiani. I dati, elaborati dalla Camera di commercio di Milano sui dati nazionalidel registro imprese al terzo trimestre 2017, riv elano una situazione di forte stagnazione, con punte negative in Liguria (-1,5% rispetto al 2016) e Campania (-1,4%) e aspetti invece positivi in Lazio (+2,5%) e Trentino Alto Adige (+1,6%). “Cio’ che non emerge dai numeri, ma che ha un peso determinante sulla crescita del settore – spiega Antonio Stocchi, Presidente Nazionale CNA Benessere e Sanita’ – e’ il dilagare dell’abusivismo. Si conta che ci sia almeno un
operatore abusivo per ogni acconciatore regolare. Considerando
che i passaggi annui medi in salone sono passati dai 10 del 2007
ai 5 del 2016, la situazione degli acconciatori irregolari
aggrava una situazione gia’ di per se’ difficile. CNA e’ in prima
linea con azioni e proposte per arginare il fenomeno e
rispondere alle mutazioni di mercato, tra il cosiddetto ‘affitto
di poltrona’ ovvero la possibilita’ di collaborazione tra imprese
nello stesso locale. Stiamo inoltre chiedendo un’aliquota IVA
agevolata al 10 %. In Europa gia’ esiste questa previsione: in
alcuni Paesi come Francia, Spagna e Olanda questo ha creato
fatturato ed occupazione ed emersione del sommerso”.
La tendenza puo’ pero’ essere invertita attraverso la crescita
della cultura imprenditoriale: i parrucchieri che hanno puntato
sulla specializzazione e sullo sviluppo imprenditoriale stanno
registrando crescite di business a doppio zero. Come Raffaele
Sias, di Monza, creatore dell’Italian Bob, versione
contemporanea del tradizionale caschetto o Nicola Zanivan, di
Torino, famoso per i suoi ‘biondi perfetti’, il cui business e’
aumentato del 25% puntando su questa specializzazione. E per gli
uomini e’ un must Gianni Panza, che crea ‘barbe per business man’
nel suo salone Barbus di Bari, dove insieme alla barba si curano
anche affari e relazioni pubbliche.