Un nuovo virus si affaccia in Europa e negli Usa suscitando forte preoccupazione, ma al momento non si registra una situazione di allarme: e’ il vaiolo delle
scimmie, infezione che generalmente si manifesta in forme non
gravi nell’uomo e diffusa soprattutto in Africa. Dall’inizio di
maggio, vari casi sono stati segnalati in alcuni Paesi europei e
oltreoceano, ed oggi un primo contagio e’ stato confermato anche
in Italia e altri due attendono conferma. L’Organizzazione
mondiale della sanita’ (Oms) sta monitorando la situazione che e’
in “rapida evoluzione”, ed in Italia il ministero della Salute
ha avviato un sistema di sorveglianza dei casi e allertato le
Regioni.
Ad oggi, dopo i primi casi segnalati nel Regno Unito per un
totale di 9 ad oggi, contagi sono stati registrati in Portogallo
e Spagna – dove e’ stato dichiarato uno stato di allerta – ma
anche in Svezia e in Italia. Altri casi sono segnalati in Usa e
Canada. Il primo contagio nel Regno Unito sarebbe stato
‘importato’ dopo un viaggio all’estero in un’area endemica, gli
altri sarebbero autoctoni. Sempre nel Regno Unito, secondo le
autorita’ sanitarie britanniche, le trasmissioni sono
concentrate, senza un legame causale individuato, nella comunita’
gay. In Italia, il primo caso e’ stato identificato oggi
all’Istituto per le malattie infettive Spallanzani e si tratta
di un uomo di ritorno dalle isole Canarie, ricoverato in
isolamento.
In generale, la malattia spesso si esaurisce con sintomi che
si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, non e’ molto
contagiosa tra gli uomini e si trasmette attraverso
l’esposizione alle goccioline di saliva ed i contatti stretti
con lesioni cutanee infette o con lo scambio di liquidi corporei
come nei rapporti sessuali. I sintomi (tra cui febbre, mal di
testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee) possono essere lievi
o gravi. Il serbatoio originario del virus, secondo l’Oms, e’
sconosciuto anche se e’ probabile che sia tra i roditori.
“Teniamo alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete
di sorveglianza europea e nazionale”, ha dichiarato il ministro
della Salute Roberto Speranza a Berlino per la riunione dei
ministri del G7: “Ne ho parlato informalmente con la commissaria
Stella Kyriakides e gli altri ministri e verranno coinvolti Ecdc
e Hera”. Da parte sua, l’Istituto superiore di sanita’ ha
costituito una task force di esperti, sottolineando che nel
nostro Paese non si registra una situazione di allarme ed il
quadro e’ sotto controllo, ma invitando alla prudenza nei
rapporti stretti e sessuali. Secondo l’epidemiologo Gianni
Rezza, inoltre, i focolai tendono comunque ad autolimitarsi.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle
malattie (Ecdc) – che la prossima settimana pubblichera’ un
rapporto sulla valutazione del rischio – ha invitato le
organizzazioni di salute pubblica ad adottare “misure per
aumentare la consapevolezza sulla potenziale diffusione del
vaiolo delle scimmie nelle comunita’ di individui che si
identificano come MSM”, ovvero uomini che fanno sesso con altri
uomini, “o che hanno rapporti sessuali occasionali o che hanno
piu’ partner sessuali”, esortando anche a valutare la
vaccinazione dei contatti stretti ad alto rischio con il vaccino
antivaiolo, come sta gia’ accadendo nel Regno Unito. L’Oms ha
infatti ricordato che il vaccino antivaiolo e’ efficace anche
contro il vaiolo delle scimmie: i piu’ anziani sono dunque
coperti ma non i piu’ giovani dal momento che tale vaccinazione
non e’ piu’ praticata dai primi anni ’80. Un vaccino (MVA-BN) e un
trattamento specifico (tecovirimat) sono stati approvati per il
vaiolo delle scimmie, rispettivamente nel 2019 e nel 2022, ma,
avverte l’Oms, non sono ancora ampiamente disponibili.