“Eccomi di nuovo qui, piu’ determinata del solito” dice Alberta Ferretti prima della sua
sfilata nel cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco,
spiegando che oggi “dobbiamo essere tutti piu’ forti per andare
avanti con serenita’ “. Ed e’ un dovere farlo, ed essere a Milano,
“non solo per me come designer ma per la mia azienda, che e’ una
grande famiglia”.
Per i suoi 1700 dipendenti diretti e per i 1300 dell’indotto,
Ferretti pensa che sia fondamentale tornare a sfilare: “abbiamo
250 invitati contro i soliti 900, mancano i cinesi, gli
americani, ma come Italia non possiamo perdere terreno, dobbiamo
dare la dimostrazione che si puo’ andare avanti”. E lei lo ha
fatto, prima di tutto non lasciando a casa nessuno e consegnando
“meglio del solito” gli ordini invernali, e poi tornando a
riflettere, durante il lockdown, sulla sua moda. “Le mie muse
sono sempre state le donne, ho cercato di capirle ancora meglio
– racconta la stilista – la mia e’ una moda gentile e naturale,
la femminilita’ mi appartiene ma oggi c’e’ un modo di vestire
anche piu’ sportivo”.
E allora i nuovi denim sono tinti, scoloriti e ritinti,
abbinati a top reggiseno , bluse ricamate e giacche a doppio
petto che enfatizzano le spalle. Da alternare alle tute in
sangallo e alle gonne corte elasticizzate che ricordano i
bustier, portate con i pull fatti a mano o con le bluse in
pelle scamosciata. E poi gli abiti da sera in chiffon tie and
dye e quelli da giorno con inserti in legno, che tornano nelle
calzature e nelle borse a crochet per ” dare – chiosa la
stilista – un messaggio di dinamismo e positivita’ e guardare
avanti con il sorriso”