Che fine ha fatto il museo di Totò? Se lo chiedono da tempo tantissimi, che in tutto il mondo, e non solo dunque a Napoli, sono legati da un profondo affetto e da una stima incondizionata verso il grande attore partenopeo, scomparso toto-1il 15 aprile 1967. Al riguardo, per sensibilizzare ancora una volta la pubblica amministrazione e, segnatamente, il Comune di Napoli, rispetto ai ritardi oramai “storici “ per l’apertura di un museo, il cui primo annuncio risale al 1996, dunque a oltre vent’anni addietro, Gennaro Capodanno, fondatore del gruppo sul social network Facebook “NOI AMIAMO TOTO’ “ che conta oltre mille e duecento iscritti al link http://www.facebook.com/groups/noiamiamototo/ ), lancia l’ennesimo appello

“ Tra poco meno di due mesi – precisa Capodanno -, saranno decorsi esattamente 50 anni dalla morte di Totò. Eppure nelle poche occasioni nelle quali si è accennato alla vicenda, quasi sempre in occasione degli anniversari della nascita o della morte non sono stati mai chiariti i motivi concreti che ritardano ancora l’apertura del museo dedicato al grande artista. Purtroppo, anche in quest’ennesimo anniversario, la cosa rischia di passare sotto silenzio, per giunta con l’annuncio dell’apertura di un secondo museo dedicato al grande artista, senza che neppure sia stato ancora aperto il primo “.

“ Un museo – ricorda Capodanno – che dovrebbe aprire, ma a questo punto il condizionale è d’obbligo, nel Palazzo dello Spagnolo in via Vergini, a pochi metri da quella via Santa Maria Antesaecula dove il Principe Antonio De Curtis era nato. Ma di anno in anno l’appuntamento viene rinviato, senza dunque che ricevano risposte operative le tante richieste al riguardo degli estimatori del grande artista, sparsi su tutto il globo terracqueo “.