La pandemia torna in primo piano: nell’ultima settimana si fa strada l’annunciata ondata invernale della variante Cerberus. Con l’affacciarsi dei primi freddi la crescita della curva epidemica, dopo il 15% di incremento registrato sette giorni fa (7,3% in Campania) sale ancora del 10% a livello nazionale e parallelamente anche in Campania. Contagi che entro Natale dovrebbero segnare una nuova impennata che tenderà pericolosamente a sovrapporsi al picco di contagi di epidemia influenzale a fronte di un flop delle quarte dosi anti-Covid in costante calo e del mancato decollo della profilassi antinfluenzale. Le conseguenze, sul piano clinico e delle ospedalizzazioni, in particolare per le fasce di popolazione più vulnerabili, sono tutte le verificare mentre la caduta di ogni precauzione e il pressoché totale abbandono dell’uso delle mascherine e del distanziamento nei luoghi chiusi e affollati dipingono un quadro in cui sale il livello di rischio. I DATI L’ultimo bollettino dei casi Covid di ieri segna dunque una ripresa dei ricoveri in Campania per il Covid. Le terapie intensive, da settimane stabili, passano da 14 posti letto occupati due giorni fa (9 a metà novembre) ai 17 di oggi ma l’incremento più elevato riguarda i reparti ordinari: 34 in più in un solo giorno (dai 287 di giovedì ai 321 di ieri) sebbene a fronte di un tasso di positività stabile, attestato attorno al 16 per cento dei tamponi. Un dato generale fortemente sottostimato in quanto molti pazienti che avvertono sintomi acquistano in farmacia e si auto-som ministrano il test a casa senza registrarsi sulle piattaforme informatiche di sorveglianza. «Abbiamo av vertito negli ultimi giorni un leggero aumento degli accessi – avverte Nicola Maturo, primario del pronto soccorso del Cotugno di Napoli – ci sono anche forme più virulente con interessamento polmonare, soprattutto nei non vaccinati o in chi si è immunizzato molti mesi fa . Si tratta di pazienti che spesso restano a casa per molti giorni e che di fronte a un dolore torácico e alla febbre persistente decidono di venire qui. DÌ solito dopo l’inquadramento e pochi giorni di terapia tornano a casa per il prosieguo delle cure, ha raggiunto circa il 13 per cento della quota di ceppi circolanti a fronte del 4 per cento di ottobre. «Il caldo ha finora tenuto a bada il virus, col freddo e la chiusura delle finestre ma i casi sono destinati ad aumentare