Senza emettere le ricevute avrebbe incassato, secondo l’accusa, la somma di 40mila euro per prestazioni professionali eseguite pero’ in regime di intramoenia. La procura di Lagonegro ha emesso un avviso di conclusione delle indagini donna 11preliminari a carico di un ginecologo che opera nel salernitano (la zona del saprese). Chi opera in regine di intramoenia deve versare, sottratte le spese, parte del compenso riscosso all’azienda sanitaria di appartenenza. Da qui l’ipotesi di peculato formulata dagli investigatori che pero’ hanno appuntato la loro attenzione anche sulle date di rilascio di alcune certificazioni per l’interruzione volontaria della gravidanza. Le indagini hanno avuto inizio nel 2015 quando i militari della tenenza di Sapri hanno svolto una ordinaria attivita’ di verifica fiscale nello studio del professionista. Successivamente gli investigatori hanno anche sentito circa 250 pazienti. Un’indagine arricchita ulteriormente anche da alcune intercettazioni ambientali ma il professionista potra’ chiedere di essere ascoltato e chiarire la sua posizione. Nell’inchiesta e’ coinvolta anche l’assistente ostetrica del ginecologo. Gli investigatori hanno avviato verifiche sulle date di emissione di certificati medici per l’interruzione volontaria della gravidanza. Gli aborti, prevede la legge del 1978, non possono essere eseguiti primi del decorso dei sette giorni di riflessione. Al vaglio dei militari sono finite dieci
certificazioni.

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