La protesta delle imprese del turismo: «Così non è sostenibile, gravi danni a tutto il settore. Le ripartenze impossibili. Perfette per le riviste scientifiche, lontanissime dalla realtà. Complicate e antieconomiche. L’Inail pubblica sul suo sito le linee guida per far girare la chiavetta di bar, ristoranti, stabilimenti balneari e fatalmente scattano le proteste. In effetti, a leggere le ricette, chi va fuori a mangiare o parte per le vacanze partecipa senza saperlo ad una gara a ostacoli fra distanze minime, gel & mascherine, sanificazioni a raffica. Una fatica che spegne l’entusiasmo e taglia le gambe agli esercenti. «Linee guida insostenibili, gravi danni», è la protesta delle imporese di settore. Insomma, meditate le dotte pagine degli esperti, qualcuno sta seriamente pensando di andare avanti con il lockdown. Perché a queste condizioni potrebbe purtroppo convenire stare chiusi. La misura fondamentale è lo spazio richiesto per ciascun cliente: quattro metri quadri. Un lusso per molti locali. I tavoli devono stare a due metri almeno l’uno dall’altro: dunque un intero comparto rischia di affondare nel rispetto scrupoloso delle norme antivirus. Poi c’è, come chiamarlo?, tutto il contorno di prescrizioni prima di affrontare un pranzo o una cena: si arriva in mascherina e solo su prenotazione, per evitare assembramenti, e si viene accolti da personale pure in mascherina che accompagnerà la triste compagnia al tavolo.