“Sono profondamente addolorato e preoccupato a causa dei recenti episodi di violenza e criminalita’ che hanno ancora una volta bagnato di sangue le strade della nostra citta’ . E altrettanta preoccupazione nasce dal dramma di chi sceglie di mettere fine alla propria vita in un luogo che dovrebbe servire non soltanto a garantire la sicurezza della comunita’ ma anche e soprattutto la rieducazione di coloro che, avendo compiuto reati ed essendo temporaneamente privi della liberta’ personale, dovranno ritornare alla societa’ in un modo nuovo improntato alla legalita’ e alla giustizia. Per questo guardando al Vangelo e alla Costituzione non posso che condividere con tutti il mio appello alla corresponsabilita’
affinche’ la violenza non generi altra violenza, affinche’ queste morti e queste ferite fermino altre morti e altre ferite,
affinche’ si compia ogni sforzo non solo per tutelare la dignita’ e recuperare la vita di coloro che hanno compiuto il male ma anche perche’ si agisca preventivamente, mettendo al centro del
dibattito cittadino l’emergenza educativa”. Cosi’ don Mimmo
Battaglia, arcivescovo di Napoli, in seguito alla recrudescenza
della criminalita’ e ai suicidi che si sono verificati in carcere
a Poggioreale.
“E mentre chiedo a tutte le istituzioni e alla societa’ intera
di fare la propria parte senza cedere alla paura e
all’indifferenza, insieme alla mia Chiesa napoletana – e in
comunione con il mio confratello vescovo don Carlo Villano e la
Chiesa di Pozzuoli – di fare ancora una volta un passo in
avanti, diventando ancor piu’ un avamposto di cura integrale
dell’uomo e un luogo sicuro per i ragazzi e i bambini della
nostra citta’ che hanno diritto a percorsi educativi inclusivi
capaci di salvarli dalla strada e dalla violenza. Si proseguira’
– annuncia – con una nuova fase del patto educativo, in ogni
quartiere, municipalita’ e comune delle nostre diocesi dove
abbiamo individuato alcune parrocchie a cui e’ stato affidato il
compito di animare nell’ambito della propria zona questo
processo, dando in questo modo una spinta dal basso a un
percorso che necessita di maggiore impegno e attenzione da parte
di tutti. La Chiesa c’e’ e desidera animare e rianimare la
speranza della nostra gente”.