Un Maestro di vita e di lavoro. La dodicesima edizione del Premio di giornalismo “Francesco Landolfo” – svoltosi a Palazzo Arlotta, nella sede dell’Istituto di Cultura Meridionale presieduto dal fondatore avvocato Gennaro Famiglietti, patrocinante in Cassazione e Magistrature Superiori – ha intensamente commemorato la figura di Franco Landolfo, già vicedirettore del “Roma”, valorizzandone l’impegno nella professione giornalistica anche come segretario dell’Ordine dei giornalisti della Campania, fondatore e presidente dell’Arga Campania (associazione regionale giornalisti ambiente e agroalimentare).
Franco era – per i familiari e tutti gli amici, colleghi ed estimatori – una persona speciale, dal cuore ardente, pronta a lanciarsi in difesa della natura e delle creature più fragili, a dare saggi consigli, a tendere una mano a chi era in difficoltà, pur assumendo a volte un’aria burbera che dava più incisività alle sue parole. L’ambiente – di cui era appassionato difensore, per dare il suo vigoroso sostegno agli elementi naturali e agli animali che non hanno voce – è stato il protagonista assoluto dei reportage posizionatisi in cima alla classifica di questa edizione 2023 del premio, indetto dal “Roma”, dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, dal Sindacato Unitario Giornalisti della Campania e dall’Arga Campania, con il patrocinio dell’Ordine nazionale dei Giornalisti e della Fnsi. Il direttore editoriale del “Roma” Antonio Sasso, introducendo l’evento, ha chiesto un minuto di raccoglimento in memoria di Giulia Cecchettin accoltellata a morte dall’ex fidanzato Filippo Turetta e di tutte le vittime dei femminicidi, presentando poi la giuria di cui fa parte insieme a Pasquale Clemente, direttore responsabile del “Roma”, Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Geppina Landolfo, presidente Arga Campania e vicepresidente nazionale UnArga, Antonella Monaco, delegata Arga Campania e consigliere nazionale UnArga, Gennaro Famiglietti e Claudio Silvestri, presidente del Sugc. Un sentito ringraziamento per l’ospitalità è andato all’anfitrione Gennaro Famiglietti, Console Generale della Repubblica di Bulgaria per il Centro-Sud Italia, Coordinatore Nazionale Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia che, a sua volta, ha salutato i presenti.
Alla manifestazione sono intervenuti tantissimi rappresentanti della carta stampata, del web, di radio e canali tv, tra cui il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Carlo Bartoli con il suo vice Angelo Baiguini, il consigliere nazionale Andrea Ferro, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Vittorio Di Trapani, il direttore de “Il Mattino” Francesco De Core, il vicedirettore nazionale Tgr Rai e presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, il caporedattore centrale del Tgr Campania Oreste Lo Pomo, il decano dei giornalisti campani Umberto Belpedio e tanti colleghi di varie testate. In tutti gli interventi è stata evidenziata la crisi dell’editoria con il grave problema della chiusura a ripetizione delle edicole, la concorrenza di Internet e delle rassegne stampa nel web che rendono praticamente inutile l’acquisto della carta stampata, la mancanza di contratti per i giovani giornalisti, la riforma della professione, l’intelligenza artificiale. Molti hanno ricordato la personalità di Franco Landolfo, le sue passioni, le lotte contro le ingiustizie che ne sdegnavano l’animo, la dolcezza con cui si occupava degli uccellini raccolti in una grande voliera nel giardino della sua casa a Grumo Nevano, il tifo sfegatato per la Frattese, squadra di calcio del suo cuore. Sempre disponibile a sposare una giusta causa. Di lui – scomparso da 17 anni ma sempre vivo nell’animo di chi gli ha voluto bene – Pasquale Clemente ha ricordato che “facevamo lunghe passeggiate facendo comparazioni tra letteratura e ornitologia”. Il direttore del Mattino De Core ha ricordato: “Sono stato un allievo di Franco negli anni eroici dei giornali che rinascevano, che passavano dal bianco e nero al colore, che volevano raccontare tante verità: Franco aveva cari l’ambiente, gli animali, la salute. Oggi i tempi sono mutati e ci troviamo di fronte a fenomeni come la disintermediazione che riduce il ricorso a intermediari come agenzie, distributori o rivenditori, in seguito alla diffusione di Internet che facilita il contatto diretto tra utenti e produttori: si tratta di un fenomeno molto italiano, indirizzato da soggetti politici e dobbiamo, quindi, interrogarci su quale sia la funzione dei media, se debbano, cioè, salvaguardare la capacità di informare o fare da cassa di risonanza”.
Ottavio Lucarelli ha raccontato: “Ho conosciuto Landolfo ai miei esordi nel Giornale di Napoli e ho lavorato accanto a lui, imparando tanto, apprezzando il suo carattere schietto e rendendomi conto di quanto si prodigasse per aiutare i giovani”; Claudio Silvestri ha sottolineato invece “i legami affettivi a cui lui dava molta importanza, la passione irrazionale ma vibrante che lo spingeva a vivere visceralmente la professione, la capacità di andare avanti, la tenacia di stare sempre da una sola parte, su un gradino più in alto degli altri”.
L’avvocato Famiglietti ha sottolineato: “Siamo lieti di ospitare da 12 anni questo Premio alla presenza dei familiari di Landolfo – la moglie Franca Fimmanò e le figlie Adelia e Geppina – in questo salone che metto a disposizione gratuitamente di tutti coloro che amano la cultura, l’arte e la libertà, per iniziative di interesse collettivo: sono convinto che la Cultura renda l’uomo libero e felice, come attesta la targa apposta all’ingresso di questo palazzo: l’Istituto di Cultura Meridionale è la casa di tutti i giornalisti, affinché possano vivervi momenti di riflessione, di confronto sulla qualità della stampa del Sud e contribuire al progresso del Paese”.
Il Presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti Carlo Bartoli ha espresso la convinzione che “ci troviamo di fronte a un crocevia che diventa sempre più dirimente: va deciso quale strada intraprendere per il futuro sistema della comunicazione e stabilire le modalità attraverso cui si formerà la cultura dei giovani giornalisti. Sono scelte lavorative ma anche di vita che riguardano noi come comunità professionale: se riusciremo ad esprimere un’informazione corretta e trasparente – dietro cui non ci siano interessi di potenze anche straniere – potremo avere ancora un ruolo determinante. Non c’è una risposta scontata poichè in pochissimi anni lo scenario è cambiato in maniera molto forte e continuerà a cambiare direzione ma non sappiamo ancora bene quale sarà: un quesito intorno a cui stiamo ragionando nel Consiglio Nazionale con un’intesa importante e unanime è una riforma che incide sullo scenario della comunicazione per modificare alcune regole della nostra professione – articolata in maniera dettagliata da disposizioni di sessant’anni fa – per garantire un futuro professionale ai giovani che si affacciano al nostro mestiere e a cui occorrerà una laurea (triennale per diventare pubblicisti e magistrale per diventare professionisti) per alzare il livello culturale della professione.”
Geppina Landolfo ha espresso la sua soddisfazione per la grande affluenza di partecipazioni (47 servizi giornalistici arrivati da tutta Italia) al Premio Franco Landolfo “che diventa sempre più importante e rende questi incontri un’agorà per i rappresentanti della nostra professione, un luogo in cui confrontarci e ragionare per una valorizzazione del giornalismo italiano”.
Sono stati, infine premiati i vincitori con la consegna delle targhe per la Carta stampata (ex aequo) a “Stanislao e la batteria con l’acqua di mare” di Paola Cacace (Corriere Extra) e a “Tra rovine e abbandono non è più il Miglio d’oro” di Francesca Mari (Il Mattino); per Radio-televisione (ex aequo) premiati “La Lista Rossa. Storie di animali a rischio estinzione e di persone che lottano per salvarli” di Francesca Bellino (RaiRadio1) e “Cilento a vela, tra paesaggi mozzafiato e prodotti a chilometro zero” di Paolo Picone (Tg I-Talicom).
Per il Web (ex aequo) il premio è stato attribuito a “L’orso e la montagna” di Marco Martone (Ilgolfo24.it) e a “Isca, il recupero archeologico dell’isola che fu di Eduardo De Filippo” di Claudia Procentese (Fanpage.it): la Targa intitolata a Gianpaolo Necco consigliere nazionale Fnsi e UnArga, a cui si deve il rilancio delle attività dell’Arga Campania) è andata, invece, a “Emergenza clima. I casi Campania e Sicilia” di Emanuele Imperiali (Corriere del Mezzogiorno).
Menzioni speciali a “Il cuore della penisola stuprato da Boxlandia” di Salvatore Dare (Metropolis) e a “Così la Terra dei Fuochi ridiventa fertile: la chimera verde della masseria Ferraioli strappata alla camorra” di Michela A. G. Iaccarino (IlFattoQuotidiano.it).