Un viaggio a Napoli olfattivo e uditivo, grazie al profumo del nero caffe’ prodotto dalle Lazzarelle nel carcere femminile di Pozzuoli, e il suono delle antiche macchine da stampa del Museo della tipografia. E’ cosi’ che parte domani l’iniziativa “Il Cammino di San Francesco Caracciolo”, che si svolgera’ nei week end di tutto il mese di marzo nela citta’ che punta all’innovazione sociale che coinvolge tutti e cinque i sensi, seguendo i percorsi del Cammino di San Francesco Caracciolo, compatrono di Napoli e patrono dei cuochi. L’iniziativa punta sul turismo esperienziale, solidale, inclusivo, accessibile, ma anche attento al green e al benessere. Le parole chiave del progetto che faranno da collante per ogni tappa sono: arte, cibo, storia, persone, ovvero il bene, il bello e il buono di Napoli in tutti i sabati con appuntamenti diverso, per immergersi nella citta’ che fu e che e’ , una Napoli con il cuore pulsante di San Francesco Caracciolo. Si parte domani alle 15 da Lazzarelle Bistrot, nella Galleria Principe di Napoli con “La lettera per errore”, con il nero caffe’ , le antiche macchine da stampa e l’atmosfera della biblioteca del principe Caracciolo di Avellino. Gli elementi che caratterizzeranno ogni appuntamento sono tre: l’aspetto sociale, il food e la vita del santo. In questo appuntamento si ricorda la vita di San Francesco Caracciolo da scoprire passo dopo passo, con un “Cicerone speciale” che raccontera’ alcuni momenti
storici della sua vita. Avvolge tutti e cinque i sensi, domani
il suono delle antiche macchine da stampa risveglia l’udito e il
tatto, mentre nei successivi apputnamenti si coinvolgera’ anche
l’olfatto e il gusto in compagnia del maestro panificatore che
si ispira al mare, Rodolfo Molettieri, e cosi’ via. La mission
del progetto socio-culturale ispirato alla vita del santo,
compatrono di Napoli e protettore dei cuochi
I luoghi del Cammino non sono solo luoghi fisici ma sono anche
quelle realta’ umane alle quali il santo dedico’ gran parte della
sua vita, a cavallo fra il ‘500 e il ‘600, dall’Eremo dei
Camaldoli a Santa Maria della Misericordiella ai Vergini, da
Santa Maria Maggiore a Monteverginella, dagli Incurabili alla
Cappella del Tesoro. Sono anche quelli legati alla sua famiglia
di appartenenza: i Caracciolo, come Palazzo Caracciolo dei
principi di Santobono, la chiesa di San Giovanni a Carbonara,
Palazzo Caracciolo dei principi di Avellino, Palazzo di
Sergianni Caracciolo del Sole. Infine quelli “immateriali”, dove
il presente rimanda al suo apostolato: i carcerati, gli
ammalati, i pellegrini senza fissa dimora o immigrati, le
periferie. Sono le storie belle della Napoli solidale e
inclusiva. Il programma dei percorsi e la prenotazione e’ su
www.camminodisanfrancescocaracciolo.com.