“Giorgia Meloni e’ la influencer numero uno del paese, Chiara Ferragni “scansate”. Il problema non e’ quello che scrive su Twitter, il problema e’ che non scrive una cosa in Gazzetta ufficiale”. Matteo Renzi apre a Napoli la giornata del quotidiano Il Riformista punzecchiando la premier e la maggioranza: “Anche alla Cop 28, Meloni bene a parole ma i fatti la smentiscono. E sul premierato finira’ con un nulla di fatto, come tutte le altre grandi riforme annunciate con un post su Instagram”. Del resto “ho l’impressione che non abbiano i numeri nemmeno nella maggioranza, quando Gianni Letta dice le cose che dice da’ un segnale di allarme”. L”attualita’ politica, ma anche quella economica e sociale sono i focus delle riflessioni nella giornata napoletana del Riformista, con il direttore editoriale Renzi a fare gli onori di casa assieme al direttore responsabile Andrea Ruggieri. In primo piano la giustizia, tema cui il quotidiano dedica il nuovo inserto PQM, dall’acronimo che introduce le sentenze: lo cura l’avvocato Gian Domenico Caiazza, gia’ presidente delle Camere
penali, secondo il quale “mai come con Nordio si assiste allo
strapotere dei magistrati al ministero”. Il presidente del
Senato Ignazio La Russa getta invece acqua sul fuoco delle
ultime polemiche, ribadendo di non aver visto “in questa
legislatura” segnali particolari di attacco delle toghe al
Governo. Non solo: “Sarebbe un errore accelerare sulla riforma
della giustizia, che e’ la piu’ divisiva”, avverte.
Tra gli ospiti della giornata il ministro della Cultura
Gennaro Sangiuliano, che alla domanda su una sua candidatura
alla guida della Campania tra due anni risponde “ho una leader,
Giorgia Meloni, e seguo le sue indicazioni”. Sul versante del
centrosinistra l’attuale governatore, Vincenzo De Luca, chiede
che dopo le europee si apra un tavolo tra tutte le forze di
opposizione, da Pd e Cinquestelle a Calenda e Renzi: “Non
possiamo lasciare l’Italia in mano a Lollobrigida per altri
cinque anni”. Sulla stessa linea il sindaco di Napoli, Gaetano
Manfredi: “E’ un’alleanza naturale dal punto di vista elettorale
quella tra M5s, Pd e le forze riformiste e socialiste”.
Sangiuliano, rivogliono Discobolo? Devono passare sul mio corpo
“Chi chiede la restituzione del
Discobolo Lancellotti deve passare sul mio cadavere”. Lo ha
detto parlando a Napoli il ministro della Cultura, Gennaro
Sangiuliano, sottolineando “che e’ patrimonio della nazione”.
“E trovo assurdo che c’e’ qualcuno sui social che pur di
attaccare il ministro della Cultura del governo Meloni si
schiera con chi lo vuole”, ha proseguito il ministro ricordando
che fu portato via dal governo di Hitler.
Il riferimento e’ alla notizia riportata oggi da Il Corriere
della Sera, secondo la quale i vertici della Gliptoteca di
Monaco di Baviera hanno chiesto di riavere il Discobolo
Lancellotti, una copia romana in marmo del II secolo d.C. del
celebre bronzo di Mirone.
L’opera, conservata nella sede di Palazzo Massimo del Museo
Nazionale Romano, era stata venduta alla Germania nazista nel
1938 per poi tornare in Italia nel 1948.
La Russa, il premierato e’ la strada meno invasiva
 Il premierato? “Se conosco bene
Giorgia Meloni credo abbia voluto scegliere la strada meno
invasiva possibile rispetto all’attuale assetto istituzionale”.
Ne e’ convinto il presidente del Senato, Ignazio La Russa,
intervenuto a Napoli alla giornata de Il Riformista. “Si voglia
o no e’ anche quella che incide meno sui poteri del presidente
della Repubblica; e’ sbagliato dire che incide zero, ma lo fa
meno di qualsiasi altra forma e consente in maniera chiara agli
italiani di esprimersi”.
Secondo La Russa “chi critica il premierato avrebbe criticato
molto di piu’ qualunque altra strada di riforma. O non si vuole
nessuna forma di democrazia diretta e si vuole mantenere
l’attuale assetto, o si pensa a qualcosa di diverso, che dia piu’
garanzie di stabilita’ , un rapporto piu’ chiaro del premier con il
presidente della Repubblica e una maggiore capacita’ di governare
le coalizioni. Se si vogliono queste cose, questa bozza e’ la
base del dibattito in Parlamento”.
La Russa auspica che ci possa essere “almeno il tentativo” di
una approvazione della riforma che vada oltre la maggioranza
attuale, “ma non deve essere un moloch, se non c’e’ la
possibilita’ di un’intesa non si deve rinunciare”.