Troppo cortisone preso per via orale per l’asma puo’ aumentare il rischio di altre malattie negli
asmatici, nonche’ ridurre l’efficacia del vaccino anti-Covid. A
porre il problema e’ la Rete Sani (Severe Asthma Network Italy),
promossa dalla Societa’ Italiana di Allergologia, Asma e
Immunologia Clinica (Siaaic) e la Societa’ Italiana di
Pneumologia (Sip), con FederAsma, che lanciano la prima campagna
social di sensibilizzazione sugli effetti del cortisone per via
orale per l’asma.
Sopra i 7,5-10 milligrammi al giorno infatti, l’effetto
immunosoppressore del cortisone orale prevale su quello
antinfiammatorio e si rischia una risposta inferiore al vaccino,
oltre che un decorso peggiore dell’infezione da SarsCoV2. “I
corticosteroidi per via orale – rileva Francesco Blasi, docente
di Malattie Respiratorie della Statale di Milano – dovrebbero
essere utilizzati solo nelle crisi acute. In caso di asma grave,
vanno impiegati ai minori dosaggi possibili e come seconda
scelta, dopo aver valutato l’opportunita’ di terapie biologiche
come gli anticorpi monoclonali”.
In Italia circa 4 milioni di persone soffrono di asma, “di
cui circa mezzo milione viene trattato con cortisone orale,
anche se con asma lieve, in modo del tutto ingiustificato”,
precisa Giorgio Walter Canonica, dell’Istituto Clinico Humanitas
di Milano. Percentuali che si impennano per gli oltre 200mila
asmatici gravi: la meta’ assume cortisone per bocca e nella quasi
totalita’ dei casi in modo cronico da piu’ di 2 anni, con un
elevato rischio di effetti collaterali. Secondo un’indagine
Doxa, condotta su circa 300 pazienti e 300 medici, il 63% di chi
utilizza cortisone per via orale soffre di piu’ patologie.
Percentuale che sale al 73% in chi segue una terapia con
cortisone orale continuativa, per piu’ di 6 mesi.
Ingenti anche i costi in termini economici dell’abuso di
cortisone per bocca: per far fronte agli effetti collaterali si
stima una spesa di 240 milioni di euro annui, stando al piu’
recente studio italiano della rete Sani e dell’Universita’ di
Pavia, secondo cui la spesa sanitaria cresce con l’aumentare
dell’uso dei cortisonici per via orale. Per un soggetto non
asmatico si parla di circa 1000 euro l’anno, mentre per chi ha
asma grave si arriva a circa 2000 a paziente. “Per di piu’ il
benessere dei pazienti peggiora con l’impiego di cortisone per
via orale – conclude Pierluigi Paggiaro, docente di malattie
respiratorie dell’Universita’ di Pisa – solo il 12% degli
asmatici gravi dichiara di avere una qualita’ di vita elevata,
contro il 28% di chi si cura con altri farmaci”.