Svuota il caricatore contro casa di un sacerdote. Sfondano i vetri, si conficcano nel muro. Ore 11 del mattino di ieri, il viavai di persone in strada e il traffico. Eppure chi vuole sparare non teme di essere riconosciuto. Svuota il caricatore contro casa di un sacerdote. E successo in via Belvedere a Cardito. Un avvertimento che poteva finire peggio vista l’ora. Bersaglio del raid don Vittorio Egione, che vive a Cardito ma è il parroco di Santa Maria del Cannine a Frattamaggiore. Chiama la polizia, vengono effettuati i sopralluoghi ma al momento non si è risaliti a un possibile movente. Intanto don Vittorio sfoga il suo dispiacere e la sua amarezza. Scrive sul profilo Facebook della parrocchia:”Cinque colpi di pistola questa mattina alle 11, davanti la facciata del mio appartamento, di cui uno è penetrato nello studio dove preparavo l’adorazione di questa sera, e solo per pura casualità non mi ha colpito. La mia prima domanda è stata: perché? All’ispettore di polizia, che mi ha chiesto se avessi dato fastidio a qualcuno, mi è venuto da sorridere: faccio il prete – gli ho risposto – non l’agitatore politico. Ma la domanda vera me la pongo adesso. Ma a quale livello di barbarie ancora bisogna scendere, prima di arrivare alla conclusione che questo nostro territorio, oramai, è qualcosa di più della “terra dei fuochi”? È diventato un girone dell’inferno, al rovescio, in cui sono i giusti che scontano i peccati dei malvagi. Signore, abbi pietà di noi». Immediata la reazione dei fedeli che seguono don Vittorio, e che pure postano la loro amarezza sul profilo della parrocchia. Tra i tanti commenti: « Ai signori che hanno sparato…. ma i loro figli, la loro famiglia dove vive? Lo sanno che che l’aria che respiriamo noi la respirano anche loro?». «Credo che si debba da re una risposta “di solidarietà” come comunità che si stringe al proprio pastore». E ancora: «Dinanzi a simili efferatezze non ci sono parole….ma solo rabbia e indignazione.La mia solidarietà, don Vittorio