Ancora una volta la città si fa trovare impreparata di fronte all’emergenza caldo». È il grido di denuncia che si leva da molti cittadini, mentre la colonnina di mercurio supera abbondantemente i 35 gradi e il sole cocente rende l’aria irrespirabile, soprattutto per anziani, bambini e lavoratori costretti a stare all’aperto.
In questo scenario di afa estrema e disorganizzazione istituzionale, sono ancora una volta i volontari a scendere in campo per offrire un po’ di sollievo. A dare il buon esempio, l’associazione “La Porta Aperta”, che ieri ha distribuito oltre 150 bottigliette d’acqua fresca in diverse zone del comune di Acerra.
«Siamo scesi per strada con borse frigo e ghiaccio per tenere l’acqua fresca, attraversando i quartieri e cercando le persone in difficoltà», racconta Pina Russo, presidente dell’associazione. «I nostri volontari si sono posizionati davanti agli uffici postali, dove c’erano anziani in fila per la pensione, e nei pressi della stazione, dove spesso si rifugiano persone più fragili alla ricerca di un po’ d’ombra».
Ma la distribuzione non si è fermata lì. «Abbiamo consegnato acqua anche a operai nei cantieri, a mamme con bambini, a donne costrette a scendere per la spesa. Ovunque vedevamo qualcuno in difficoltà, cercavamo di intervenire».
Un gesto semplice ma potente, che ha raccolto gratitudine e commozione. «In tanti ci hanno ringraziato, riconoscendo le nostre pettorine: di solito aiutiamo famiglie in difficoltà economica durante l’anno, ma ora abbiamo deciso di occuparci anche di questa emergenza climatica», aggiunge Russo.
«Le istituzioni? Assenti», è il commento più frequente tra i cittadini. Nessuna postazione con acqua pubblica, nessuna zona d’ombra attrezzata, pochi o nulli gli interventi comunali per fronteggiare l’ondata di calore.
«Ripeteremo l’iniziativa anche nei prossimi giorni – conclude la presidente – perché non possiamo restare a guardare. Se possiamo fare la differenza con un piccolo gesto, allora è nostro dovere esserci».
In attesa che le autorità si attivino con un piano serio contro il caldo estremo, resta il cuore dei volontari a tamponare l’emergenza, dimostrando – ancora una volta – che la solidarietà non va mai in vacanza.

M.O