Più che di un trend o della moda del momento, si tratta più che altro di una graditissima conferma: il militare va sempre di moda, tanto. Il termine è vasto, e comprende una quantità di declinazioni praticamente infinita: si va dal moda 1camouflage più casual alle uniformi da parata, dalle tute da aviatore alle giacche da marinaio, dal verde classico al blu, bianco e rosso. È praticamente impossibile riuscire a circoscrivere il fenomeno, quindi conviene affrontarlo nella sua “interezza”, sfruttandone il più possibile tutti i punti di forza e adattandolo alle proprie necessità. Quindi, a essere toccati dalla questione saranno tanto le persone più propense ai look forti (il mimetico non è esattamente tra le fantasie più discrete) quanto quelle tendenti alla discrezione (basta anche un paio di anfibi per essere in tendenza).
Fatta questa dovuta premessa, passiamo alla questione vera e propria della stagione: come indossarlo al meglio. Anche qui le vie sono diverse, e i bivi possibili da prendere molti, quindi occorre fare un po’ di ordine. Quello che conta davvero è il riuscire a evitare il total look. Il militare si presta naturalmente a essere mescolato con elementi volutamente lontani: è uno stile improntato sul rigore, quindi funziona benissimo con pezzi più eccessivi, perché li mitiga e li rende immediatamente più portabili nella realtà quotidiana. Basta dare uno sguardo a come in passerella lo hanno utilizzato i maestri del mix totale, da John Galliano per Margiela a Chitose Abe da Sacai: da loro giacche, parka e cargo sono stati smontati, ricamati, coperti da ricami e veli, appaiati a gonne folk e a pezzi tecnici piuttosto arditi. Sono quasi irriconoscibili. Quasi, per l’appunto: in realtà basta anche un solo dettaglio, un alamaro, uno stemma o una marsina per renderli sempre perfettamente riconoscibili. Quale altra estetica ha un’identità tanto forte?