Caos in pronto soccorso? Inutili 92 accessi su cento Ospedale al collasso per gli accessi inutili I dati del pronto soccorso: «Appena 1’8 per cento è in emergenza, gli altri vengono perché non trovano i medici di bac in media, appena 1’8 percento degli accessi al pronto soccorso del “Ruggì” sono meritevoli di un ricovero, gli altri sono interventi derogabili o ai quali potrebbe essere data una risposta dalla sanità territoriale, in particolare dai medici di base o dalla guardia medica, Questa la realtà che ogni giorno si vive nel principale ospedale delta provincia di Salerno, del resto non molto dissimile da quella di altre strutture sanitarie italiane. Ad illustrare la situazione è Giuseppe de Nicola, chirurgo di esperienza, impegnato al pronto soccorso del “Ruggi” ñ che si trova con i suoi colleghi a gestire un notevole afflusso di pazienti. L’attesa infinita in ambulanza* Quello di via San Leonardo a Salerno, infatti, ultimamente è più affollato che mai, con ambulanze che a volte attendono ore e ore per sbarellare le persone trasportate: lo stesso calvario devono affrontarlo pure i pazienti che arrivano in maniera autonoma. E sono tanti coloro che attendono su una barella dell’ambulanza, tenendola bloccata, prima che se ne liberi una dell’ospedale, In un turno possono chiedere assistenza anche oltre 60 persone, numeri che sono alti specialmente in questo periodo estivo, quando altre strutture sanitarie riducono ² servizi. Paradossalmente proprio quando la provincia di Salerno, che ha una notissima vocazione turistica, è gremita dai vacanzieri. Cinque medici e quell’8%. Per far fronte a queste richieste, in servizio al pronto soccorso del Ruggi ci sono solo quattro medici internisti ñ un chirurgo, Quest’ultimo di notte tratta tutti i casi, anche quelli di pertinenza urologica e la traumatologìa, «II 30 per cento di chi si rivolge al pronto soccorso non dovrebbe proprio arrivarci – specifica de Nicola -, II 95 per cento di questi casi, tra l’altro, risponde addirittura alla fattispecie dei codici bianchi: possiamo, quindi, parlare di accessi impropri. II 20 per cento degli accessi, inoltre, viene classificato con l’etichetta dei codici verdi, ossia pazienti da sottoporre a visita entro le sei ore, per i quali non c’è pericolo che la toro condizione di salute peggiori nell’immediato. Alla fine solo 1’8 per cento si trova in una condizione reale di emergenza-urgenza». Meno d’un paziente su dieci. Sos medicina territoriale. «Sono questi – soggiunge De Nicola – gli utenti che noi dovremmo assistere al pronto soccorso, mentre gli altri potrebbero rivolgersi alla guardia medica ñ ai medici di base, ma non lo fanno». II chirurgo spiega anche il motivo di questo afflusso inappropriato: «I pazienti vanno in ospedale perché non trovano il loro medico di famiglia o su consiglio della guardia medica, ma anche perché è più semplice rivolgersi ad una struttura che comunque garantisce esami e visite di più specialisti in un tempo limitato e, tra l’altro, senza pagare nulla».