In un mondo in cui oramai fa scandalo definirsi femministe, ma si viene insultate se si
sceglie la declinazione maschile della professione, portare
avanti la necessaria emancipazione culturale che aiutera’ le
donne a conquistare posizioni di potere e’ una questione
complessa. Se ne e’ parlato oggi nel bel dibattito che ha aperto
il Premio Biagio Agnes a Napoli, “Con le donne verso il futuro
dell’Italia”, condotto con piglio da Francesca Fialdini, in cui
hanno preso la parola Simona Sala direttrice Rai Radio1 e Gr,
Agnese Pini direttrice de La Nazione, Sonia Bonfiglioli
presidente dell’azienda omonima, Danda Santini direttrice di Io
Donna del Corriere della Sera e l’imprenditrice Imma Simioli
presidente di Fresystem spa.
“I diritti delle donne sono la cartina al tornasole del
benessere democratico di una societa’ “, ha sottolineato Sala
convinta che il divario da colmare abbia bisogno di uno sforzo
culturale, ma anche di “adeguate infrastrutture”. Non escludendo
poi che nel periodo necessario alla crescita si persegua sulla
strada delle quote di genere e anche in iniziative che “hanno
funzionato come quella di Radio Rai che, come chiesto dalla
Commissione europea, ha rispettato la regola di inserire sempre
la presenza femminile nei propri panel”.
È infatti importante che il ruolo delle donne cresca, anche
nei media “perche’ c’e’ qualcosa di diverso che le donne possono
dare, possono allargare la platea dei lettori. Un quotidiano
esprime una visione del mondo in cui si deve rispecchiare chi lo
compra”, ha spiegato Pini.
Per Bonfiglioli “bisogna approfittare di questo grande
momento di cambiamento perche’ ora serve non la forza fisica ma
la competenza giusta per governare le macchine e questo
incentiva le pari opportunita’ “. A suo avviso quindi le donne
“devono giocare ora il loro ruolo”.
Per Santini “e’ importante colmare il gap, perche’ le donne
hanno talenti che servono e non possono essere buttati via”. A
concludere dal pubblico l’intervento del presidente della
commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini, convinto che sia
“importante anche il modo in cui la donna viene rappresentata ad
esempio dal servizio pubblico. La nostra commissione e’ molto
attenta a che ci sia un riequilibrio fino all’ultimo livello
dirigenziale”.