Saranno tanti i napoletani che presenzieranno sabato prossimo ai funerali solenni di Papa Francesco: prima però l’appuntamento è con una messa di suffragio per il Papa che verrà celebrata giovedì 24 aprile 2025, alle ore 19, nella chiesa cattedrale su invito del cardinale arcivescovo don Mimmo Battaglia. “La Chiesa di Napoli – si legge in una nota – in comunione con la Chiesa Universale, è in lutto per la improvvisa morte di Papa Francesco. Ma è l’intera Citta Metropolitana che piange la dolorosa perdita del paladino degli ultimi, che si è fatto missionario di pace, che si è battuto per il disarmo, che ha gridato la fine di tutte le guerre, che ha invocato l’apertura dei confini ai migranti perché “fratelli tutti”, che ha richiamato l’attenzione dei governanti sulle periferie esistenziali fatte non di “scartati” ma di persone, che ha lottato contro le diseguaglianze, le ingiustizie e le illegalità”. “Un magistero forte e sconvolgente il suo – sottolinea – che
già nel 2015, durante la entusiasmante visita pastorale del 21 marzo, conquistò, in maniera dirompente, la simpatia e l’animo dei napoletani con i quali Papa Francesco volle trascorrere una intera giornata stando con i carcerati, con i lavoratori, con gli ammalati, con i giovani, con i disoccupati, parlando di Cristo e
della dignità della persona umana. A conclusione della intensa
giornata si disse stanco ma contento, perché aveva parlato con il
cuore e aveva avuto modo di toccare il cuore dei napoletani. Era
nato l’idillio, un legame di amore sincero e puro, irrobustito
dalla successiva visita del 21 giugno del 2019 all’Istituto dei
Gesuiti a Posillipo per un convegno su una necessaria forma di
riflessione teologica non astratta ma contestualizzata. Un amore
che ha portato al dolore e alle lacrime di questi giorni per la
morte del grande amico, il portavoce di coloro che non riescono a
gridare i propri diritti. La commozione è diffusa ed enorme”.
“Ci si sente più soli e indifesi – conclude – ma forti della
speranza cristiana che Lui ha predicato costantemente, si sta
pregando nelle chiese, nelle comunità, nelle famiglie, nei posti
di lavoro”.
