Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Napoli,Castel Capuano,accolto da Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania,e da Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli,in occasione della cerimonia d’inaugurazione della terza sede della Scuola Superiore della Magistratura e di presentazione dell’anno formativo 2023

Discorso molto duro del presidente della Repubblica all’indirizzo delle toghe durante l’inaugurazione a Castel Capuano della terza sede della Scuola superiore della magistratura

La Magistratura ha dimostrato, anche recentemente, di essere capace di agire -con determinazione e senza timidezza- nei confronti dei magistrati ritenuti responsabili di gravi reati nell’esercizio delle funzioni. Va doverosamente ricordato quanto sarebbe preferibile prevenire ogni forma di malcostume interno, attraverso un più attento esercizio dei compiti di vigilanza, evitando grave discredito che potrebbe ricadere sull’Ordine giudiziario e far dubitare dell’integrale espletamento dei doveri d’istituto». Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione a Castel Capuano della terza sede della Scuola superiore della magistratura.

«Risulta cruciale l’importanza del ruolo svolto dalla Corte di cassazione per assicurare l’uniforme interpretazione della legge. L’uniformità delle decisioni non rappresenta un limite alla attività decisionale ma ne costituisce un punto di approdo, giacché è diretta a promuovere la prevedibilità delle decisioni e, dunque, la loro comprensibilità. A questi necessari requisiti contribuisce anche l’uso di un linguaggio consono e misurato» ha aggiunto Sergio Mattarella.

«Talvolta le istanze di tutela dei diritti che vengono presentate alla Magistratura assumono connotazioni nuove e inedite, rispetto alle quali risulta difficile rinvenire una puntuale e chiara disciplina normativa, nonostante sia stata a più voci sollecitata. Vi sono, indubbiamente, alcuni ritardi del legislatore. Ma la risposta alle istanze di giustizia impegna la Magistratura a trovare soluzioni ancorate esclusivamente nel diritto positivo” ha spiegato Mattarella.

«Si deve avere ben chiara la distinzione della doverosa interpretazione e applicazione delle norme rispetto alla pretesa di poterne creare per soddisfare esigenze che non possono trovare riscontro nell’ambito della funzione giurisdizionale, secondo quanto è previsto nel nostro ordinamento costituzionale. È certamente vero che talvolta legittime rivendicazioni -spesso umanamente comprensibili e da valutare con attenzione – possono rimanere senza risposta ma questo non può voler dire che tutte le istanze -anche quelle senza riscontro nella legge – debbano poter trovare accoglienza nell’azione giudiziaria».

«La Costituzione definisce con puntualità l’ambito delle attribuzioni che sono affidate agli organi giudiziari, così come i compiti e le decisioni che appartengono, invece, ad altri organi, titolari di altri poteri. Questo riparto va rispettato». «Il presidente Lattanzi ha ricordato la giovane età della Scuola, con i suoi undici anni di vita, ma essa si è innestata e si basa sul patrimonio di storia e di esperienza della Magistratura italiana. Si tratta di un’attività imprescindibile per assicurare l’effettività della giurisdizione, che non può mai fare a meno di elevata professionalità e di radicato senso etico della funzione a cui ciascun magistrato è chiamato» ha concluso Mattarella.