«La piazza illuminata e viva è bellissima. Dovrebbe essere sempre così». Carmela ha 17 anni e abita a
piazza Mercato da quando è nata. Si avvicina a una delle 54 casette
di legno allestite tra piazza Mercato e piazza del Carmine. Manca ancora
mezz’ora all’inaugurazione del Villaggio della Befana ma tanti
residenti sono già in strada tra stand e luminarie. Alle 18,30 taglio
del nastro e banda musicale di majorette.
Arriva anche “la Befana” presa d’assalto dai più piccoli per
un selfie. Ieri il via ai tre giorni di
fiera per la festa della Befana organizzata
per la prima volta da Comune,
municipalità e associazioni
del territorio. «È il primo atto di
un percorso. Questo è un luogo
simbolico della città che merita investimenti
e una nuova vocazione
per ritrovare centralità. Insieme
ai commercianti lavoreremo per
rilanciare piazza Mercato e piazza
del Carmine» ha detto il sindaco
di Napoli, Gaetano Manfredi arrivato
in piazza per l’inaugurazione.
Anni di lavori con fondi Unesco
per la riqualificazione delle
due piazze che si presentano spesso
deserte e svuotate.
«È necessario creare incentivi
con un progetto serio che siamo
pronti a sostenere. Abbiamo bisogno
di idee e di imprenditori che
vogliono investire» dice su questo
Manfredi. Mentre residenti e commercianti
chiedono più pulizia,
sorveglianza e illuminazione.
Così anche la fiera ieri – luminarie
a parte – era poco illuminata
perché il vecchio impianto non è
stato ancora sostituito.
Nelle casette assegnate con un
avviso interno non ci sono gli storici
venditori della notte della Befana
che arriveranno in piazza il 5
gennaio. «Per alcuni di loro che
hanno i furgoni purtroppo- spiega
Gianfranco Wurzburger tra gli organizzatori
della fiera e presidente
dell’associazione Assogioca –
non è ancora pervenuta l’autorizzazione
ma saranno qui per la storica
notte del 5 gennaio».
In tutto 90 le richieste pervenute
per ottenere una casetta di legno,
quasi il doppio rispetto alla
disponibilità. Tra gli assegnatari
anche residenti della zona come
Lina che vende graffe e cioccolata.
«Un’opportunità che ho deciso
di cogliere anche perché trovo