Con lui scompare un altro mitico conservatore dell’Arte della Vera Pizza

Il mito della pizza, l’ambasciatore nel mondo dell’arte del pizzaiuolo napoletano, colui che ha insegnato a tanti la grande Arte del fare la vera pizza di Napoli, anche a chi trovava difficoltà ad apprendere questa maestria e mestiere ed anche a chi non conoscendo la lingua napoletana che il Maestro parlava, non è più con noi. L’Associazione Verace Pizza Napoletana, dove ha insegnato a tanti pizzaioli napoletani, d’Italia e del mondo, perde un Vero e Grande Maestro, uno dei suoi più validi, competenti e veraci istruttori, premiato dal presidente dell’A.V.P.N. Antonio Pace nel giugno 2021 con la targa “Verace alla Carriera”. Un vero italiano patriota che, non mancava mai di coinvolgere, anche in paesi stranieri, tutti i presenti a intonare insieme a lui l’inno di Fratelli d’Italia e canzoni napoletane con precedenza assoluta a “Ma tu vulive a pizza” il brano di Aurelio Fierro che lui amava cantare. Il “Senatore della Pizza”, l’Ambasciatore nel mondo del riconoscimento ottenuto dall’Unesco per “L’Arte del pizzaiuolo napoletano”, laureandosi Campione del Mondo di Pizza STG ai Campionati del mondo di Salsomaggiore Terme nel 2006, colui che ha partecipato a tante manifestazioni e concorsi organizzati per la Pizza, quel pizzaiolo napoletano che per meglio far capire a tutti i colori della pizza bianca rossa e verde mostrava orgoglioso la poesia scritta dal suo grande maestro Gennaro Giustiniani (in arte Capa Tosta) è ormai nell’alto dei cieli e forse, ansi certamente starà già insegnando in un’altra sfera la verace Pizza Napoletana. Quella pizza che si tramanda di generazione in generazione e trova sempre un enorme successo per la bontà gastronomica che rappresenta ed è!. Sì, perché il Maestro Parziale era un instancabile lavoratore, come sappiamo in tantissimi e come sostenuto anche dalla figlia Elisabetta che nel suo messaggio di auguri per la festa del papà lo elogiava orgogliosa del suo instancabile ed appassionato continuo impegno nel lavoro anche in quella giornata. D’altronde come tanti pizzaioli che anche nelle giornate di festa sono costretti ad essere assenti in famiglia perché lavorano in pizzerie come Antonio, figlio di Pasquale che ora ne conserva abitudini, tradizioni ed insegnamenti.  Pasquale Parziale è stato sempre un grande lavoratore ed un grande maestro, pieno di passione ed impegno per tutto quello che realizzava con i semplici ingredienti: farina, acqua lievito e sale. Meravigliose erano le sue montanare o le sue pizze fritte complete (quelle rotonde) che vantava di aver portato per la prima volta sull’isola d’Ischia dall’anno 1970, o ancora le sue palline di pasta che stese e farcite a volontà erano sempre eccezionali per la tecnica di impasto della pasta che lui creava. Ma tutto quello che era tipico napoletano, Parziale lo esprimeva con la sua arte, come gli stupendi crocchè di patate napoletani elaborati con patate lavorate di gomito sul tavolo di marmo che hanno sempre ricevuto applausi da tutti e qualche anno fa anche a Buonopane di Ischia, nella pizzeria dove lavorava, ricevé una esplosione di entusiasmo espressa da Fernanda Bordone addetta del governo di Rio De Janeiro alla divulgazione di cultura, in senso lato, e scambi di cultura enogastronomica tra Italia e Brasile. Pasquale Parziale era un vero e grande maestro che non conservava segreti per se e voleva generosamente trasmetterli a tutti ed in particolare ai giovani, basti pensare che negli anni 90 riusciva a strappare suoi momenti di pausa lavorativa per andare ad insegnare ai ragazzi a rischio dell’istituto penitenziario di riqualificazione di Nisida nei corsi “Punto e…a Capo” il mestiere di pizzaioli e lo faceva addirittura portando personalmente le derrate per produrre le pizze. Tanti sono gli attestati di benemerenza ricevuti da Parziale in riconoscenza dell’impegno verso questi giovani incappati in qualche difficoltà di giustizia quei ragazzi dei quali i più meritevoli dei suoi insegnamenti hanno, a fine corso, ricevuto una qualificazione che in molti casi ha salvato le loro vite anche perché il Maestro Pasquale si adoperava ulteriormente affinchè potessero essere inseriti nel campo lavorativo e quindi nella società civile, trovando loro un’occupazione. Alto esempio delle tante virtù di Parziale è stato il trasmettere, nel mondo, la pizza attraverso il giovane Pasquale Makishima, che venuto in Italia per apprendere l’Arte del pizzaiolo ha trovato un grande maestro come Parziale che gli ha insegnato i segreti per realizzare il suo sogno d’essere un grande artefice di ottime ed eccezionali pizze, quelle pizze che negli anni successivi gli hanno offerto la possibilità di ottenere il premio di miglior pizzaiolo del 9° Campionato Internazionale del Pizzaiuolo Napoli-Trofeo Caputo imponendosi su 150 pizzaioli riuniti per l’occasione al “Vulcano Buono” di Nola. Un titolo che ha poi permesso al giovane giapponese di creare più pizzerie nel suo paese, facendogli fare un vero salto di qualità di vita. Personalmente, grande amico di Pasquale, ho iniziato ad apprezzare le sue capacità lavorative negli anni 80, ma già d’allora quel che mi colpiva era il suo destreggiarsi sul tavolo da lavoro, con grande scioltezza ed abilità nei movimenti, una dote da grande Maestro che, ha sempre mantenuto senza autoelogi e con tanta, tantissima modestia. Dopo averlo incontrato in tantissimi campionati nazionali di pizza, come quello di Salsomaggiore dove si laureò Campione del Mondo di Pizza STG ai Campionati del mondo di Salsomaggiore Terme nel 2006, altro momento che mi piace ricordare è quello della sua partecipazione al campionato italiano di pizza di Alghero negli anni 90, dove giunse in tempi che ancora si potevano portare liquidi in aereo, con due taniche da 25 litri di acqua da Napoli, perché convinto che anche la nostra acqua contribuisca ad un autentico ed originale prodotto, ottenendo gran successo nella sua esibizione, sono rimasto sempre legato a lui da grande amicizia e direi fratellanza. Pasquale Parziale, che non è stato mai un ambizioso di personalità da dimostrare facendosi notare per avere una o più sue pizzerie, ma solo per la sua Arte, quindi avendo lavorato nella sua vita sempre alle dipendenze, amava accogliere il turista con qualcosa che potesse essere notato e portato al di fuori di Napoli. All’uopo io che ho storicamente seguito il concorso nazionale Miss Italia, nel 1999 portai nella pizzeria del cognato di Pasquale, dove lui lavorava, l’appena eletta Reginetta della bellezza femminile italiana Manila Nazzaro, che nel suo primo viaggio da Miss ebbe la possibilità di gustare, apprezzare ed elogiare le varietà di pizze che il Maestro Parziale preparò anche dedicate a Miss Italia. Qualche anno fa nel 2017 il Maestro Pasquale Parziale ha partecipato con successo anche alla finale svoltasi al Restaurant Resort Park l’Arcadia a Quarto (NA), della manifestazione indetta dal quotidiano “ROMA” per la III edizione di “Pizza Margherita 2017”. Il Maestro pizzaiolo Pasquale Parziale, come dicevamo ha portato nel mondo il nostro prodotto più tipico e di eccellenza. “La Vera Pizza Napoletana”, l’ha portata in Giordania, come in altri paesi nei tanti continenti, sempre con il suo triangolare fazzoletto rosso al collo e il tradizionale cappello di “Caputo”. Uno degli ultimi suoi insegnamenti l’abbiamo portato in Brasile insieme ad Antonio Pace con l’A.V.P.N. dove a San Paolo, per circa due settimane, Pasquale ha insegnato a cuochi, apprendisti pizzaioli ed amanti della pizza a fare la Verace pizza napoletana, quella stessa pizza che nella scuola dell’AVPN di Capodimonte ha trasmesso ai suoi allievi. In un ristorante che lo ospitava, insieme al direttivo brasiliano della Federazione Italiana Cuochi che volle conoscerlo, Parziale riuscì con il sui modi accattivanti ad essere autorizzato persino ad entrare in cucina e elaborò un eccezionale Spaghetto italiano che meritó il plauso e l’ammirazione della delegazione F.I.C. con il suo presidente che volle consegnargli un diploma di merito.

La morte certo viene per tutti, ma quando ci priva di una persona che merita tutte le più grandi e sincere ammirazioni come Pasquale Parziale, colpisce ancor più, penso che in tanti dovrebbero dirgli grazie…un buono di cuore…un bel napoletano di cui essere orgogliosi… che Dio gli dia luce, ora però tutti siamo chiamati ad onorare questo Maestro di vita, nel modo che a lui certamente fa più piacere: amare, conservare e trasmettere la “Vera Pizza Napoletana”. Ciao Pasquale…..

Giuseppe De Girolamo

 

Domani, giovedì 9 febbraio, alle ore 10:00, nella chiesa di Santa Maria della provvidenza, al rione Don Guanella si svolgerà il rito funebre di commiato dal Maestro pizzaiolo Pasquale Parziale