Nella prossima primavera i napoletani e i turisti potranno godere di un Gambrinus, caffe’ storico di Napoli, ampliato e tornato alla sua dimensione originale. Oggi il sindaco della Citta’ metropolitana, Gaetano Manfredi, ha riconsegnato due locali su via Chiaia che anticamente facevano parte del caffe’ .
”E’ un momento storico – ha detto il sindaco – perche’ si ricompone la struttura originaria del Gambrinus restituendo due ambienti che completano questo locale cosi’ importante per la citta’ anche in questo momento di rinascita turistica e culturale di Napoli. E’ stato uno sforzo della Citta’ metropolitana, un
percorso lungo avviato da Amato Lamberti che si e’ completato con
la mia amministrazione e finalmente potremo avere un Gambrinus
che ritorna alle origini”. “Un luogo – ha aggiunto – utilizzato
negli anni passati per fini commerciali non appropriati. E’
stata una battaglia portata avanti da tante associazioni
culturali e Italia Nostra ed essere arrivati a conclusione e’
motivo di grane soddisfazione”. La consegna dei nuovi spazi
avviene grazie al nuovo contratto di locazione dei locali ai
civici 3 e 4 di via Chiaia, che un tempo costituivano un unico
corpo con il Gran Caffe’ Gambrinus, al piano terra del
Prefettura, edificio che rientra nel patrimonio della Citta’
metropolitana di Napoli.
Il palazzo della Prefettura, gia’ Palazzo della Foresteria, e’ un
palazzo monumentale che si sviluppa tra piazza del Plebiscito,
Trieste e Trento, via Chiaia e piazza Carolina. Fu costruito nel
1815 su progetto dell’architetto neoclassico Leopoldo Laperuta,
quando il re Ferdinando I decise di erigere un fabbricato, sul
terreno ricavato dal preesistente convento di Santo Spirito, per
ospitare i forestieri che venivano a visitare la corte
borbonica. Nel 1890, su progetto di Antonio Curri e la
partecipazione di 43 collaboratori tra scultori e pittori, al
pian terreno dell’edificio fu realizzato il Caffe’ Gambrinus che
prospero’ fino al 1938, quando il prefetto Giovanni Battista
Marziali ne ordino’ la chiusura perche’ considerato luogo
antifascista. Da quel giorno i locali furono ceduti in parte al
Banco di Napoli, in parte ad altri esercizi. Dagli anni
Cinquanta si e’ assistito a un progressivo recupero che ha
portato il Gambrinus a essere quello che e’ oggi. L’atto puo’
costituire il primo passo per il recupero della sua dimensione
originaria, mantenendo la funzione di caffe’ letterario e di
promotore di iniziative culturali nel salotto della citta’ . ”Per
la nostra famiglia ha un significato importante e gratificante –
ha sottolineato Antonio Sergio, tra i proprietari del Caffe’ – ed
anche per Napoli. Noi rimetteremo su uno dei piu’ bei locali
d’Italia e dopo tanti anni si ripristino gli ingressi storici.
Lo rivedremo come era un tempo cosi’ come fu riprodotto nel film
‘Carosello napoletano’ con la Loren”.