Presentati a Napoli i risultati del progetto internazionale Be.Cultour: economia circolare in aree remote e meno conosciute del continente
“Be.Cultour è un progetto di ricerca e innovazione europeo che ha coinvolto, oltre l’Italia, altre sei anche Cipro, Serbia, Moldavia, Romania, Svezia e Spagna. L’obiettivo è quello di per sviluppare nuove forme di turismo sostenibile, orientate all’economia circolare in aree remote e meno conosciute del continente. Abbiamo lavorato in queste aree anche perché riteniamo strategico bilanciare delle forme di turismo che a volte diventano di massa e non sostenibili, modificando in peggio i territori. Per noi il turismo diventa in questo modo un motore di sviluppo di imprenditorialità e collegamento con le comunità locali che riescono a reinterpretare il proprio patrimonio e a renderlo fruibile ai visitatori”. Lo ha dichiarato Antonia Gravagnuolo, ricercatrice Cnr e coordinatrice del progetto Be.Cultour, nel corso della presentazione dei risultati del progetto europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020 Be.Cultour, che si è svolto nell’ambito della conferenza internazionale “Beyond cultural tourism: beautiful, circular, human” nella sala conferenze di Palazzo Gravina a Napoli.
Supporto al progetto è stato fornito dall’Ateneo partenopeo e i lavori sono stati introdotti da Luigi Fusco Girard (professore emerito dell’Università di Napoli Federico II) e Alessandra Marasco (ricercatrice Cnr-Ispc).
“Il turismo è uno degli asset principali dal punto di vista economico, culturale e di valorizzazione dei beni ambientali e paesaggistici nel nostro Paese. Noi abbiamo cercato di dare un contributo – ha sottolineato Pasquale De Toro, docente del dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli – mettendo in evidenza alcuni criteri di valutazione del turismo culturale e alcuni indicatori specifici multidimensionali economici, ambientali, sociali e culturali. La Campania da questo punto di vista è uno dei punti di forza dell’offerta turistica italiana che dovremmo valorizzare per farla diventare forza trainante della nostra regione”.
Puntare a un turismo di qualità è la scelta vincente per Cristina Garzillo (Iclei Europe, organizzazione internazionale non governativa Amministrazioni locali per la sostenibilità): “Questo è un progetto all’avanguardia perché tratta di un turismo culturale circolare che si basa sui paesaggi culturali che non sono spesso all’attenzione dei decisori politici. Dobbiamo sempre più tener presente nei criteri di scelta la circolarità che riguarda il consumo di risorse naturali, i rifiuti, sia dal punto di vista dei visitatori che dell’offerta di turismo culturale. Abbiamo elaborato azioni per migliorare le politiche turistiche puntando sulla qualità”.
Di interculturalità ha parlato Ruba Saleh, professore associato e ricercatrice dell’Università di Bruxelles: “Un progetto europeo che ha previsto il coinvolgimento di diverse regioni europee per valorizzarne il patrimonio culturale con idee innovative imprenditoriali proposte da giovani professionisti del territorio. Abbiamo cercato di promuovere i progetti in zone rurali poco conosciute o dove c’è un sovraffollamento di turismo per orientarlo su gemme ancora da scoprire e culture da imparare”.
Investire in modo sostenibile è il business del presente e del futuro come confermato da Ivo Allegro, founder di Iniziativa: “Uno dei prodotti fondamentali che serve per finanziare questi percorsi è sicuramente quello di investire sostenibile coniugando responsabilità sociale dell’impresa con la capacità di generare finanziamenti per percorsi turistici e imprese che lavorano sull’economia circolare. Il Mezzogiorno è un territorio molto attrattivo da questo punto di vista perché coniuga situazioni di ritardi strutturali con grandi energie. Per le imprese che vogliono investire in modo sostenibile il Sud può essere punto di riferimento e la Campania ne è la regione trainante”.