Da domani la stazione Museo della linea 1 sarà aperta di notte ai senza dimora, per 15 giorni, dalle 24 alle 5. “La scelta è stata assunta alla luce delle resistenze da parte di alcuni senza dimora a trovare riparo presso le strutture di emergenza già individuate dall’amministrazione”, è scritto nella nota di Palazzo San Giacomo. «A fronte di un aumento dei posti letto nelle strutture, vogliamo offrire un ulteriore riparo con l’abbassarsi delle temperature
», spiega l’assessore al Welfare Luca Trapanese, in polemica nei giorni
scorsi con l’ex sindaco Luigi de Magistris
proprio per la decisione di non
aprire quest’anno le stazioni della
metro agli homeless.
Polemiche a parte, la situazione
in strada è critica. «Mai visto così tante
persone riparate tra la stazione e
corso Novara», raccontano Marcello
Ciucci (Fondazione Progetto Arca) e
Marika Cafiero (Angeli di Strada Villanova)
dopo la distribuzione, lunedì
notte, di pasti caldi, coperte e kit
per l’igiene. Sotto le insegne luminose
della Food hall si contano decine
di giacigli: «Stiamo consegnando
zuppe calde con la cucina mobile di
Arca», aggiunge Ciucci. Di notte sono
zero gradi. Ma la maggior parte
dei clochard preferisce restare in
strada: «Non è un problema soltanto
di Napoli, ma di tutte le città – spiega
un altro volontario – I motivi sono
diversi, anche personali. Il rispetto
di certe regole, come quella di non
introdurre alcolici o animali di compagnia
nelle strutture, è un freno
per loro». La stazione Museo sarà
aperta dalle 24 alle 5: «Non si può anticipare
l’orario per questioni di sicurezza,
sono regole dettate da Anm –
aggiunge Trapanese – in caso di
emergenze, il pubblico troverebbe
le vie di fuga ostruite». L’amministrazione
ha cambiato strategia rispetto
all’apertura di tutte le stazioni
in era de Magistris. Ma se lo scorso
anno l’apertura è stata limitata, quest’anno
– o almeno fino a ieri – il provvedimento
non era stato ritenuto necessario.
Trapanese ha spiegato che
le stazioni erano utilizzate da non
molti senza dimora, e per mancanza
di posti letto, a fronte di un costo
giornaliero di 3 mila euro per pulizia
e personale. «Si è scelto di potenziare
i posti letto, anziché far dormire
per terra le persone, ospitandole in
strutture per una assistenza migliore
», prosegue. Da gennaio a fine marzo
sono stati aggiunti 50 letti nel dormitorio
(oltre ai 70 ordinari) e 15 posti
a via Tanucci. L’ingresso è facilitato,
senza documento d’identità. E ci
sono servizi come pasti e docce. Altri
20 posti sono al “Binario della solidarietà”
della Caritas, 25 i letti extra
della Curia alla “Comunità delle genti”.
«Il dormitorio si sta riempendo –
conclude Trapanese – ma molte persone
non si recano in questi luoghi.
Visto il freddo, potrebbe esserci l’esigenza
di utilizzare la metro. La stazione
Museo è la più centrale. È una
prova di 15 giorni, la monitorerò. Intanto,
abbiamo aumentato da una a
cinque le unità di strada e stiamo instaurando
progetti con Asl Napo