Era il giorno di Martin Scorsese e cosi’ e’ stato. Dalle 10 di mattina fuori il Palais du Festival si sono attendate persone per lo star watching della Montee des Marches e poi una lunga attesa fino al pomeriggio per la premiere. Killers of Flower Moon, la nuova opera del regista americano, era del resto l’evento annunciato di Cannes, fuori concorso, il colpaccio del delegato generale Thierry Fremaux.
Ad accompagnarlo Leonardo DiCaprio, il protagonista, con Robert De Niro, Lily Gladstone, tanti nativi americani con i loro costumi tradizionali, coloratissimi, protagonisti del film, una delegazione pare di 150 persone per il film che si vedra’ in Italia con 01 in contemporanea mondiale il 19 ottobre. Sul tappeto rosso hanno sfilato tra le tantissime star venute ad applaudire Scorsese, Cate Blanchett, Isabelle Huppert, Kate
Hudson, Tobey Maguire, Salma Hayek, Robbie Williams, Paul Dano,
Gaspar Noe, Rossy De Palma.
Il pubblico dietro il recinto alzava cartelli con i cuori,
poster, santini, qualunque cosa con il volto di Leo DiCaprio,
c’erano anche giovanissime arrivate dall’Italia, tutti con
telefonini e taccuino pronto nel caso ci fosse la possibilita’ di
un autografo, cosa che puntualmente c’e’ stata seppure sotto lo
sguardo vigile delle guardie del corpo, insomma un colpo
d’occhio incredibile che le stesse star hanno fotografato
contravvenendo alla rigida regola del festival che non vuole
foto sul red carpet. In sala per il grande regista, 80 anni con
indomita passione per il cinema, tutto il pubblico del Grand
Theatre Lumiere, pieno in ogni ordine e grado di poltrone, l’ha
a lungo applaudito in standing ovation, da lui ricambiata
andando a stringere tante mani dei suoi colleghi, come Costa
Gavras, Claude Lelouch, Alfonso Cuaron in prima fila a
salutarlo.
Questo e’ l’ottavo film della selezione di Cannes per Scorsese
che vinse la Palma d’Oro per Taxi Driver nel 1976, il premio per
la miglior regia nel 1986 per Fuori Orario. E’ dunque questo un
ritorno davvero da evento.
Ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20, quando sotto la terra
degli Osage nelle Grandi Praterie si scopri’ il petrolio. La
storia si sviluppa raccontando, tra dramma poliziesco e nuova
frontiera la storia vera di come i bianchi riuscirono a
eliminare gli indiani d’America, prendendo le loro terre e
riducendoli in riserve in piccole comunita’ di alcolisti e
diabetici, denuncia la mancanza di diritti in cui sono vissuti,
un atto d’accusa cinematografico di grande complessita’ e
bellezza.
In concorso nel quinto giorno di Cannes 2023 due film:
l’opera prima dal Senegal Banel e Adama di Ramata-Toulaye Sy una
storia d’amore in un piccolo villaggio dove resistere alla
siccita’ e’ lottare per la vita e May December di Todd Haynes con
la sfida attoriale tra due attrici premio Oscar, Natalie Portman
e Julianne Moore. C’era attesa per la nuova opera del regista
americano che ha incantato nel 2015 con la storia lesbo di
Carol, paladino di un cinema queer e comunque mai scontato.
Portman interpreta una famosa attrice di Hollywood che per
entrare meglio nel personaggio del suo prossimo film si reca in
Georgia per conoscere da vicino, quasi indagare, la vera donna
della storia ossia Gracie, interpretata da Julianne Moore.
Gracie ha occupato pagine e pagine dei tabloid per aver avuto
una relazione due decenni prima con un ragazzino di appena 13
anni, per il quale ha abbandonato marito e figli. Ora i due
oggetti dello scandalo sono grandi, con altri figli, ma quel
passato riaffiora quando nella loro vita si insinua l’attrice
Portman. È chiaro che in questo intreccio pieno di sottintesi,
scavi psicologici, traumi mai rimossi c’era la materia adatta
per il regista. E i luoghi, i colori caldi, l’ambientazione
paludosa e umida di Savannah sono stati ulteriori elementi di
suggestione per questo melodrammone.
Il film si vedra’ anche in Italia distribuito da Lucky Red.