”La sentenza della Corte costituzionale, che rispettiamo, e’ a mio avviso errata ed e’
venuto il momento che il Governo affronti in modo deciso il tema
dei Comuni in maggiore difficolta’ economica e finanziaria, non
per loro responsabilita’ ma per una situazione normativa e
pandemica. Le richieste della Corte sono inesigibili”. Cosi’ il
sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, rispetto alla sentenza
della Corte costituzionale, intervenuta lo scorso 29 aprile, che
stabilisce che i debiti degli enti locali non possono essere
spalmati in un arco temporale di 30 anni, come prevede la legge,
ma in un massimo di 5 anni. Una sentenza che – sottolinea de
Magistris – ”qualora il Governo non avesse varato la proroga
per l’approvazione dei bilanci dei Comuni, chiesta da alcuni
sindaci, oggi ci vedrebbe contare oltre mille Comuni in
dissesto. Al Governo, con l’Anci e con altri Comuni, abbiamo
presentato delle proposte: c’e’ bisogno di liquidita’ , di norme e
– evidenzia – soprattutto non e’ possibile chiedere che si debba
recuperare il debito in un anno in cui in virtu’ della pandemia
il Governo ha rinviato il pagamento di tutte le cartelle”. Dal
sindaco e’ stato espresso l’auspicio che ”finalmente ci sia una
risposta adeguata altrimenti non meno di mille Comuni andranno
in dissesto che significa non garantire piu’ servizi alla
cittadinanza e non poter affrontare questo momento cosi’
difficile per la vita democratica del Paese”.