Per una maggioranza della popolazione che sta diligentemente rispettando le regole sancite dal decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, continua a resistere un piccolo zoccolo duro che trasgredisce le norme nei modi più disparati, generando forti rischi per se stessi e per le comunità. L’ultimo fenomeno sociale che allarme i cittadini dell’alto Casertano è quello della cura del corpo a domicilio. Da Vairano Patenora a Calvi Risorta – passando per Pietramelara, Pietravairano e Riardo alcuni esercenti, impossibilitati a svolgere il proprio lavoro nei saloni e nei centri appositi, avrebbero acconsentito alle richieste dei clienti di recarsi nelle abitazioni o si sarebbero addirittura proposti tramite un passaparola virtuale. La denuncia è arrivata proprio da alcuni residenti che, allarmati per i movimenti non autorizzati che mettono a rischio la salute di tutti, hanno segnalato il singolare fenomeno. E non ci hanno messo molto ad arrivare anche le proteste di quei barbieri e parrucchieri che hanno momentaneamente abbassato le saracinesche delle proprie attività, nel rispetto delle disposizioni per contenere il contagio del coronavirus. «A tutti i ragazzi e le ragazze che lavorano nei saloni scrivono alcuni professionisti del settore -, riceverete inviti a prestare servizi a domicilio da vostri clienti. Rifiutate categoricamente, potreste diventare dei corrieri del Covid-19 a domicilio. Il messaggio è ovviamente rivolto anche agli abusivi: ad oggi non ci interessa dell’aspetto fiscale, ma soltanto dell’aspetto sanitario, pertanto invitiamo tutti a denunciare questi comportamenti irresponsabili». Si tratta solo delle ultime gravi conseguenze dell’incapacità di alcuni di rispettare le regole, anche in una situazione di grave emergenza sanitaria che rischia di mettere a rischio la salute di migliaia di persone. Non a caso, facendo eco al decreto della Presidenza del Consiglio, solo poche ore fa il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca aveva disposto con apposita ordinanza la chiusura degli esercizi pubblici di barbiere, parrucchiere, centri estetici con decorrenza immediata e fino al prossimo 3 aprile.