Nonostante i numeri del contagio e le misure sanitarie rassicurino da una concreta minaccia di contagio da Coronavirus, la percezione dei cittadini è comunque quella di un’incombente emergenza sanitaria su piano globale. L’atto preoccupante è che a volte ñ ‘è la possibilità che i commercianti o i ristoratori di origine cinese possano essere stati in contatto, per motivi di lavoro, con merci o persone infette provenienti dall’epicentro dell’infezione”, afferma una donna intervistata al pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, ospedale punto di riferimento per la città e la Campania tutta. Come testimoniato dall’intervistata, il rischio di una discriminazione nei confronti della comunità cinese è alto. Sono molteplici gli episodi di discriminazione verso persone di origine asiatica, le quali stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica con campagne mediatiche per rompere l’associazione che si sta creando, nell’immaginario collettivo, tra persone orientali e virus. Al pronto soccorso del Cardarelli di Napoli l’atmosfera è tranquilla: il nosocmio ha adottato tutte le precauzioni dovute. “77 centro di riferimento per malattìe infettive è il Cotugno. Tuttavia anche noi siamo ben preparati ad affrontare la situazione” spiega l’infermiere, sindacalista e rappresentante aziendale Cobas Antonio Di Nardo. “Da un mese infatti abbiamo messo in atto tutte le procedure, tra cui degli speciali tamponi appositi per il test. Abbiamo anche tutti gli strumenti per tutelare gli operatori, tra cui occhiolini, tute, e, ovviamente, mascherine. Nonostante i disagi economici e i problemi della sanità a livello regionale, ce l’abbiamo fatta ad adattarci alle indicazioni del Ministero della Sanità. Abbiamo controllato molto spesso anche i pazienti che risultavano essere soggetti predisposti e più a rischio, ma per fortuna nessuno è mai risultato positivo