A più di un anno di distanza dalla lotta contro il virus Sars-Covid-19 siamo ancora qui a segnalare l’impreparazione e l’inefficienza dei meccanismi di controllo atti al contenimento della diffusione del virus. Il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli è al collasso. È la denuncia del sindacato Anaao Assomed che oggi alle 11 in via Sant’Aspreno terrà una conferenza stampa dal titolo; “Mentre Napoli è in zona gialla, il pronto soccorso del Cardarelli resta in zona rossa”. «Il personale è stanco e ci sono troppi disagi organizzativi – dichiara il coordinatore provinciale di Napoli Franco Verde- sono saltati anche i minimi criteri di distanziamento sociale e di misure preventive al diffondersi del virus all’interno dell’ospedale», «Alla luce dei deficit strutturali organizzativi, inerenti soprattutto agli spazi di cura, è chiaro l’elevato rischio di contagio per i nostri pazienti – incalza Verde -, Siamo costretti a segnalare delle vere e proprie scene da lazzaretto, con gli operatori sanitari che hanno dovuto imparare ad incastrare barelle in ogni angusto spazio libero, si sono creati inoltre delle condizioni di promiscuità con pazienti in ossigeno terapia e pazienti in cura per altre problematiche non respiratorie che condividono gli stessi spazi di cura». L’Anaao Assomed ha inoltre inviato una lettera al presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro per chiedergli spiegazioni in merito alle opposte dichiarazioni riscontrate tra un infettivologo dell’ospedale Cardarelli ed un capo dipartimento dell’ospedale Cotugno sulla presenza di pazienti a bassa carica virale Covid nei reparti non Covid. Prenderanno parte alla conferenza stampa Franco Verde coordinatore provinciale Napoli, Eugenio Gragnano segretario regionale, Rodolfo Nasti, segretario regionale. Luigi Orsini segretario aziendale. Del resto che la situazione degli ospedali sia difficile, lo dimostra il fatto che anche chi ha davvero bisogno non si reca al pronto soccorso. E non è una cosa che accade solo a Napoli, chiaramente. «Un effetto meno prevedibile della pandemia, sul quale è però necessario soffermarsi, riguarda la minor propensione delle persone al ricorso a servizi sanitari prioritari quali il pronto soccorso e il 118, un fenomeno che ha riguardato tutti gli ospedali a livello nazionale.