Intervista a Giuseppe Martusciello, anima creativa della boutique Azhar
Un’eccellenza che sboccia come un fiore raro, portando nel cuore del Vomero il respiro dell’artigianato arabo e la raffinatezza di creazioni uniche. Abbiamo incontrato Giuseppe Martusciello, fondatore e titolare della boutique Azhar, un vero e proprio laboratorio del bello dove ogni gioiello nasce dalla passione, dall’esperienza e dalla volontà di interpretare i desideri più personali dei clienti.
Giuseppe, come nasce Azhar?
Azhar nasce da una passione viscerale per il gioiello come forma d’arte e come espressione personale. Sin da giovane ero attratto dall’idea di creare oggetti che raccontassero storie, emozioni. Il nome stesso, “Azhar”, significa “fiore” in arabo, simbolo di bellezza ma anche di movimento, proprio come il trifoglio che utilizziamo nel nostro logo: ricorda quasi uno spermatozoo, sempre in viaggio, come la vita, come la creatività.
Cosa rende i vostri gioielli così particolari?
La lavorazione completamente artigianale e la cura maniacale dei dettagli. Ogni pezzo è fatto a mano, utilizzando materiali esclusivi provenienti dai paesi arabi: pietre preziose, metalli rari, elementi unici. Ma soprattutto, la personalizzazione: il nostro obiettivo è realizzare il sogno del cliente, trasformando un’idea in un gioiello irripetibile.
Quindi accogliete anche progetti personalizzati?
Assolutamente sì. Anzi, è uno degli aspetti che più ci appassiona. Molti clienti arrivano con un’idea, un ricordo, una suggestione. Noi li ascoltiamo, li accompagniamo nella scelta dei materiali, dei colori, delle forme. Alla fine creiamo insieme qualcosa che non esiste altrove.
Che tipo di clientela vi sceglie?
Una clientela esigente, attenta, con un gusto raffinato. Persone che non vogliono omologarsi, ma distinguersi. Il nostro lavoro parte da una ricerca continua del gusto e delle tendenze, senza mai perdere l’identità. Siamo un ponte tra tradizione e innovazione.
Qual è, secondo lei, la carta vincente di Azhar?
L’autenticità. In un mondo dove tutto è seriale e replicabile, noi offriamo qualcosa di irripetibile. E poi c’è la passione: non siamo solo orafi, siamo narratori. Ogni gioiello ha un’anima, una storia. E quando vediamo gli occhi di un cliente brillare nel riceverlo, sappiamo di aver fatto centro.
Quali sono le prospettive future?
Stiamo lavorando per espandere il nostro brand a livello internazionale, mantenendo però salde le radici nella nostra terra. Azhar è già conosciuto all’estero grazie al passaparola e alla qualità delle nostre creazioni, ma il nostro sogno è quello di aprire una boutique anche a Dubai, patria dell’oro e dei mercati di pietre preziose.
In tre parole, come descriverebbe Azhar?
Originalità, emozione, identità.
E un messaggio per chi desidera avvicinarsi al mondo del gioiello?
Non abbiate paura di osare. Il vero lusso è sentirsi rappresentati da ciò che si indossa. E un gioiello, se è autentico, non è solo bello: è un frammento di sé.
Con Giuseppe Martusciello il gioiello diventa molto più di un ornamento: diventa voce, viaggio, segno distintivo. In una parola sola: Azhar.
M.O