Con ormai settimane di caldo record, l’agricoltura al collasso e i fiumi a secco, il governo si
appresta a dare il via libera allo stato di emergenza, in vista
di un decreto ad hoc con la nomina di un commissario
straordinario e l’avvio delle prime procedure per contrastare la
siccita’ in Italia. Per il momento saranno cinque le regioni che
potranno avvalersi dello stato di emergenza (Lombardia,
Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto), ma
non e’ escluso che il provvedimento venga esteso anche alle altre
aree che ne hanno fatto richiesta, come il Lazio e, proprio
oggi, l’Umbria. Solo successivamente arrivera’ il decreto, in
attesa che l’esecutivo reperisca i fondi adeguati a quella che
appare, ormai, come una vera e propria crisi dell’acqua.
Stando ai dati forniti da Coldiretti, infatti, sono circa 270
mila le aziende agricole che si trovano nelle regioni
interessate dallo stato di emergenza. “Un capitale
dell’agroalimentare Made in Italy che rischia di sparire sotto i
colpi della siccita’ , con i danni che hanno gia’ superato i tre
miliardi di euro”, spiega l’associazione che rilancia il
progetto, realizzato insieme con l’Associazione nazionale delle
bonifiche, per la realizzazione di una rete di bacini di
accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il
50% dell’acqua dalla pioggia. “Ma per fare cio’ – chiosa il
presidente Ettore Prandini – e’ necessario che la questione sia
trattata per quella che e’ , cioe’ una vera e propria emergenza
nazionale”. Dalla Confederazione degli agricoltori, poi, arriva
l’invito a “lavorare su soluzioni di lungo periodo per uscire
dalla logica emergenziale”. E sul commissario l’auspicio e’
quello che che “venga scelta una persona che conosca da vicino i
problemi della rete idrica italiana, cosi’ come quelli
dell’agricoltura, e che gli interventi straordinari possano dare
al piu’ presto sollievo al nostro Paese”.
L’ultima regione a fare richiesta dello stato di emergenza e’
stata l’Umbria, preoccupata in particolare per lo stato del lago
Trasimeno. La governatrice, Donatella Tesei, ha anche dato la
disponibilita’ al governo nel ricoprire il ruolo di
vice-commissaria “sulla base dell’esperienza della ricostruzione
post sisma, cosi’ da poter gestire al meglio una serie di
interventi ordinari e straordinari di cui il Trasimeno
necessita”. Anche la Toscana si prepara a dichiarare lo stato di
calamita’ , come annunciato dal presidente Eugenio Giani.
L’Autorita’ idrica regionale parla di una situazione “molto
critica” delle falde, con la siccita’ che ha toccato un “livello
di severita’ “. In Friuli Venezia Giulia, invece, il Consorzio di
Bonifica Pianura Friulana si prepara a chiudere alcune rogge –
cioe’ i canali artificiali – nel caso nei prossimi giorni non si
verificassero piogge. E in Piemonte, proprio per aver utilizzato
l’acqua di un canale per riempire la sua piscina privata, un
cittadino di Cerano, comune in provincia di Novara, rischia una
multa fino a 30 mila euro per “prelevamento abusivo di acque da
fiume”.