Napoli è in lutto perché ha perso uno dei suoi più prestigiosi sostenitori: se n’è andato per sempre Pasquale Squitieri, regista e sceneggiatore di grande spessore, meridionalista convinto, professionista coraggioso.

scuittieri-1Squitieri era nato a Napoli il 27 novembre 1938. Si è spento stamattina a Roma, circondato dall’affetto dei suoi cari all’ospedale Villa San Pietro.

A renderlo noto è stato il fratello Nicola, unitamente alla seconda moglie Ottavia Fusco ed alla figlia Claudia.

La camera ardente verrà allestita domani dalle ore 11 alle 18, a Roma.

“Io e Dio”, prodotto da Vittorio De Sica nel 1969, segna l’inizio della sua carriera cinematografica. Quindi, al suo attivo due film “spaghetti western” con lo pseudonimo William Redford. Presto Squitieri decide però di impegnarsi in tematiche più attuali ed allo stesso tempo scomodi ed in particolare dei contatti tra mafia e politica, di droga, terrorismo, immigrazione e del fenomeno delle morti bianche.

È nei film storico-politici che raggiunge la sua grandezza ed attira anche molte critiche. Innanzitutto, «Li chiamarono… briganti!», del 1999, ritirato immediatamente dalle sale cinematografiche in circostanze tuttora non chiare e ritenuto da molti il suo capolavoro ed un passepartout per comprenderne la grandezza e conoscere la cultura immensa di una storia negata, quella di un Sud che ha visto in parte occultata ed in parte trasfigurata la sua storia.

È del 1971 la sua lettera aperta sul caso Pinelli al settimanale L’Espresso. Successivamente, sposa l’ideologia di destra e nel 1994 viene eletto senatore nelle liste di Alleanza Nazionale.

Nella vita privata, è stato legato negli anni ’70 all’attrice Claudia Cardinale, love story che ha determinato una presenza costante sulle riviste a larga diffusione di quel periodo.

Teresa Lucianelli