“Basta convegni e dibattiti: occorre l’ergastolo per i rei di femminicidio, la castrazione chimica per i colpevoli di violenza sessuale, venti anni di reclusione per gli autori di violenza e l’ esclusione dei benefici di pena”. E’ quanto ha affermato il degretario federale di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, intervenendo alla manifestazione, con sit in e conferenza stampa, tenuti nell’area antistante la Prefettura di Napoli, dal movimento civico, insieme con il portavoce cittadino, Luigi Ferrandino, e dalle rappresentanti delle Associazioni “Nuove Socialità”, “Donna e” e “Note di Napoli”, “Italia Victrix”, Margherita Romano, Carmen Pisacane, Loredana Gargiulo, Imma Guariniello, Maria Flocco, Gabriella Peluso.
“Dalla escalation di sangue, che colpisce le donne e l’intera società, emerge con chiarezza che le misure messe in campo fino ad oggi non sono sufficienti per prevenire, contrastare e reprimere quello che è un fenomeno grave, che provoca danni gravi ed irreparabili non solo alle donne vittime di violenza e alle loro famiglie, ma anche a tutto il Paese, e che occorrono pene drastiche ed esemplari” – ha sottolineato Ronghi .
“Occorre andare oltre gli interventi legislativi effettuati fino ad oggi, in quanto né il Codice Penale né la legge 27 giugno 2013 n. 77 sul femminicidio forniscono una definizione di femminicidio, in quanto tale legge non ha istituito una nuova fattispecie di reato ma ha introdotto nel settore del diritto
penale e processuale una serie di misure, preventive e
repressive, per combattere la violenza contro le donne per
motivi di genere e che prevede, al suo interno, una serie di
fatti di reato di diverso tipo – ha detto Ferrandino -; con
questa iniziativa scendiamo in campo concretamente per
difendere le donne dalle violenze proponendo pene certe ed esemplari”. Nell’ambito delle iniziative per la Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna, i movimenti civici hanno, qundi, presentato una petizione popolare al Presidente della Repubblica, ai Presidenti del Senato e della Camera e al Presidente del Consiglio dei Ministri, finalizzata ad andare oltre le leggi, fino ad oggi approvate nel settore, ed istituire il reato di “femminicidio” al fine di introdurre pene dure ed esemplari, volte a prevenire e reprimere questo crimine contro le donne e contro la società, dall’ergastolo, nei casi di morte della vittima, alla reclusione per almeno venti anni, negli altri casi di violenza, anche tenuto conto del danno grave ed irreparabile provocato all’intera società italiana, alla esclusione dei benefici penitenziari per i rei di violenza sulle donne e femminicidio. La petizione propone anche la castrazione chimica per gli autori di violenza sessuale.