“Sensazionale. Definirei cosi’ questa prima giornata che ho trascorso a Vinitaly per dire alle realta’ vinicole della Campania e della mia terra, il Sannio, che la Regione Campania e’ con loro e che saranno supportate nell’orizzonte di vino-1incentivare un’agricoltura che sia di precisione e di qualita’ e sull’opportunita’ di investire sul piano dell’internazionalizzazione per rilanciare l’eccellenza delle nostre produzioni. Perche’ quando si parla di vino Made in Italy si parla inevitabilmente dei nostri vini campani”. Cosi’ il Consigliere regionale e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania, Erasmo Mortaruolo, intervenuto oggi per la 51esima edizione di Vinitaly a Verona. “Una giornata sensazionale – prosegue Mortaruolo – perche’ nel padiglione della Campania ho respirato quell’atmosfera genuina e incontaminata che le nostre terre possono dire di vantare. Sensazionale anche perche’ questo patrimonio enologico che si interseca poi con quello gastronomico coinvolge tutti i sensi. Il vino e’ sapore, colore, musica, profumo. E raccontare questobinomio Sannio – vino significa far riaffiorare qualcosa che
risale alla notte dai tempi in una Campania arcaica, rigogliosa
e vivace, che per la bonta’ dei suoi nettari fu definita terra
felice. Vollero battezzarla Campania Felix proprio per la sua
floridezza”.
Aggiunge Mortaruolo: “Oggi serve pero’ uno slancio
rivitalizzante. Con il presidente della Regione Vincenzo De
Luca, il consigliere all’Agricoltura Franco Alfieri e il
presidente della Commissione Agricoltura Maurizio Petracca ho
ribadito la necessita’ che in Campania, tutta la filiera
vitivinicola che si origina da tecniche antiche supportate dalla
sofisticata modernita’ possa affascinare, conquistare e
richiamare sempre di piu’ un pubblico eterogeneo e internazionale
sia in termini di produzioni che di conoscenza. Coinvolgendo,
magari, con laboratori e iniziative di formazione anche le
famiglie e i bambini con percorsi specifici di educazione alla
ruralita’ e alla scoperta del paesaggio. Magari investendo nel
Sannio su una Biblioteca del Vino, che puo’ essere uno scrigno
culturale per approfondire la conoscenza della ricchissima
produzione enologica campana e del Mezzogiorno. Solo cosi’
potremo investire sul rilancio del nostro patrimonio
vitivinicolo che nulla ha da invidiare ad altre realta’ piu’ note
ma meno suggestive”