Non ce la facciamo più. Non riusciamo più a fronteggiare il costo della vita e il caro bollette. Ormai siamo sull’orlo di una crisi di nervi e l’aspetto più grave è che se non si individuano soluzioni a brevissimo tempo ci troveremo in un baratro dal quale sarà difficile uscire. E’ lo sfogo unanime di imprenditori, artigiani, commercianti e famiglie italiane che si ritrovano a dover fare i conti con una orisi economica che non risparmia nessuno. E in attesa che il Governo intervenga quanto prima con soluzioni concrete e soprattutto adeguate a ridare una dignità agli italiani risollevando il Paese da uno stato di povertà sempre più dilagante si continua, inermi, ad assistere a chiusure di negozi, di attività artigianali e imprenditoriali, e purtroppo ad un aumento di suicidi talvolta riconduoibili proprio alla difficoltà economiche. Un quadro già di per sé catastrofico che diventa ancor più drammatico se si pensa alla perdita di centinaia di posti di lavoro. Un grido di allarme lanciato da tutta Italia e che vede in pruna linea anche la città di Avellino dove ci si comincia ad organizzare con iniziati ve di vario genere per dare un segnale forte contro il caro bollette e l’aumento indiscriminato di beni di prima necessità e non solo. I primi a scendere in campo saranno i commercianti di Viale Italia che giovedì prossimo, 6 ottobre, si sono dati appuntamento alle ore 16 presso il salone della Chiesa di San Ciro per decidere le azioni da porre in essere per far sentire la loro voce. “Siamo pronti a qualsiasi forma di protesta civile ma forte – dichiara Carmine Gaeta parrucchiere e promotore dell’iniziativa – che invita i commercianti avellinesi di tutti i settori merceologici a partecipare numerosi perché è finito il tempo di piangersi addosso ed è giunta l’ora di reagire e dire con forza basta. Il mio auspicio è quello di riuscire a fare un fronte compatto perché solo uniti possiamo ottenere delle risposte dal Govemo”. Anche la Confcommercio scenderà in piazza con una manifestazione program-mata per venerdì mattina, 7 ottobre, davanti la Prefettura di AveUino. “Per questa prima iniziati va di protesta è stata coinvolta la categOria dei panificatori irpini che come ha commentato il Direttore Oreste La Stella risultano essere i più colpiti dal caro bollette tant’è che è proprio di ieri la notizia che l’unico panificio di Lapio della famiglia loanna dopo ben quaranta anni di attività ha abbassato definitivamente la saracinesca per l’impossibilità di sostenere i costi di produzione e di garantire il posto di lavoro dei suoi dipendenti per i quali è stata chiesta la cassa integrazione. La manifestazione della Confcommercio è finalizzata a rivendicare una collaborazione costruttiva con le Istituzioni e a sensibilizzare l’opinione pubblica. Ormai tutte le atti vità, prosegue La Stella, sono al tracollo. I costi delle bollette m alcuni casi sono aumentati del 300/400% e il tutto accade m momento particolare ovvero il passaggio tra il vecchio ed il nuovo Governo che allung-a l’attesa per trovare adeguate soluzioni. Se si vuole evitare di arrivare a chiudere tutto, commenta il Direttore della Confcommercio, la soluzione che rappresenteremo al Prefetto di Avellino venerdì mattina è di aumentare la rateizzazione delle bollette già emesse che attualmente è suddivisa in tré pagamenti e di procedere all’abbattimento dei costi delle materie prime, altrimenti il sistema produttivo non può andare avanti con uno tale squilibrio. L’auspicio della Confoommercio è che appena insediato, il nuovo Governo intervenga per porre rimedio a tutti questi rincari e soprattutto per ridare linfa al tessuto produttivo necessario per far tornare a circolare una economia ormai paralizzata.