Verona Popescu, l’ex badante originaria della Romania che nel giugno scorso ha ucciso a coltellate il compagno Claudio Palladino, 63 anni, per poi evirarlo, soffre di disturbo delirante persecutorio. Lo precisa la perizia psichiatrica che ha definito la ex badante romena, 50enne, una persona incapace di intendere e di volere.
La perizia lo ha stabilito nell’ambito dell’incidente probatorio aperto in tribunale a Modena e che ormai si sta concludendo: disegna un quadro delirante a carattere persecutorio che, in assenza di esame della realta’, ha portato a fomentare un vissuto di solitudine e frustrazione, esploso poi nell’azione delittuosa. Dubbi sulla lucidita’ della donna erano emersi immediatamente dopo l’episodio, quando la 50enne, dopo aver chiamato la polizia dalla casa di via Mar Adriatico, dove viveva con Palladino, aveva anche riferito di aver ucciso il compagno perche’ ‘contaminato’, estendendo poi la ‘contaminazione’ anche ad aria e acqua. Per questo la Procura di Modena – pm Lucia De Santis – coordinando le indagini della Squadra mobile, aveva subito cercato di capire se dietro alle farneticazioni ci fosse un movente vero e proprio. Cosa che, a questo punto, si puo’ escludere. L’incapacita’ di intendere e di volere apre la strada ad un probabile proscioglimento della donna, mentre la difesa ha chiesto che la donna venga gia’ trasferita in una struttura dove possa essere seguita e non resti quindi in carcere.