Stimolare i circuiti neurali del piacere potrebbe frenare la crescita dei tumori, attivando un meccanismo simile a quello dei farmaci immunoterapici, ultima frontiera nella lotta alla malattia. Lo suggerisce uno studio condotto sui topi pubblicato sulla rivista Nature Communications, è stato condotto da Asya Rolls del Technion Institute of Technology in Israele. E’ noto – spiega Rolls – che il quadro psicologico di una persona influisca sul suo stato di salute e sulla sua capacità di rispondere alle malattie, per esempio alle infezioni; probabilmente il motivo è che il cervello è intimamente collegato con il sistema immunitario.
Partendo da questi presupposti Rolls e colleghi hanno studiato cosa succede a topolini cui è stato inoculato un cancro
nel momento in cui viene sperimentalmente attivato il loro circuito neurale del piacere: è emerso che la crescita tumorale in questi animali è ridotta del 50% rispetto a quanto osservato in topi con lo stesso tumore a cui, però, non è stato attivato tale circuito neurale. I ricercatori hanno visto che i circuiti neurali del piacere inviano segnali al midollo osseo, consentendo l’attivazione di risposte immunitarie antitumorali
specifiche.
Secondo gli autori il meccanismo messo in atto è lo stesso
attivato dai farmaci immunoterapici, ultima frontiera nella
lotta ai tumori. Lo studio pone i presupposti per arrivare un
giorno a stimolare direttamente il cervello dei pazienti in modo
da scatenare una risposta immunitaria antitumorale specifica da
affiancare a terapie tradizionali come la chemio.