La palestra di boxe per i ragazzi del rione Sanità, a Napoli, è realtà. Gli spazi provvisori sono stati inaugurati oggi, così come don Antonio Loffredo aveva promesso ai ragazzi del rione. A loro aveva chiesto, qualche tempo fa, che desiderio avessero e la risposta fu semplice: imparare il pugilato. Attivarsi per realizzare una richiesta è stato cosa di poco. L’idea, lanciata dai ragazzi del quartiere, è stata raccolta da don Antonio Loffredo, dalla Fondazione di comunità San Gennaro e dall’associazione L’Altra Napoli onlus, che, con la collaborazione del questore Antonio De Jesu, del gruppo sportivo Fiamme oro e della Federazione Pugilistica Italiana, hanno realizzato il nuovo spazio aggregativo. Con la collaborazione delle forze dell’ordine, dalle Fiamme oro e argento, sono arrivati gli istruttori per i ragazzi. “Per me è motivo di orgoglio – ha detto Roberto Cammarelle, oro a Pechino 2008 – Abbiamo accettato senza esitare quando abbiamo saputo della richiesta dei ragazzi”. “Tutti i nostri sogni sono semi di una politica che parte dal basso – ha affermato don Antonio Loffredo – di un futuro che promette bellezza. Cerchiamo di ascoltare i bisogni dei ragazzi e di fronte a questa richiesta non potevano certo tirarci indietro”. Padre Loffredo evidenzia che anche dalla Curia di Napoli è subito arrivata la disponibilità a dare una mano: “Ci è stato detto di usare anche la sacrestia”.
La palestra momentanea è tra le mura della parrocchia della Sanità. Un modo per attrarre i ragazzi, per toglierli dalla
strada, incanalare le loro energie nello sport, e rispondere alle tante richiesta di avere un luogo dove potersi allenare. E niente paura per il progetto definitivo perché “se servono soldi, Dio ci aiuterà”, dice don Antonio.
“Partecipo spesso a seminari e convegni dove ci si interroga,
in maniera astratta e teorica su temi come la devianza giovanile
– ha commentato il questore De Iesu -. La risposta è qui, in
questa palestra di boxe per i ragazzi della Sanità. Lo sport è
un’occasione privilegiata per attrarre i ragazzi e toglierli
dalla strada”.
L’auspicio è che ora siano in tanti a rispondere e a
iscriversi alla palestra, come spiegato da Ernesto Albanese
dell’Altra Napoli onlus. “Ora ha un valore simbolico – ha
sottolineato – il prossimo passo sarà trovare e allestire una
palestra definitiva”.