Le isole Sorridono Capri e Ischia agosto positivo, ma fine estate con poche prenotazioni Ce l’hanno tutti con Vincenzo De Luca, sulle isole del golfo di Napoli che si svuotano di turisti dopo il boom di agosto. «Non avrebbe dovuto annunciare il rischio di una chiusura della Campania, sto come un pazzo» sbotta Sergio Gargiulo, presidentedi Federaìberghi Capri, mentre fa i conti «con una pioggia di disdette e con l’incognita di un mese incerto, per usare un eufemismo». Stessa musica a Ischia, dove gli operatori turistici lamentano le prenotazioni a rilento: «Senza i tedeschi, il target tradizionalmente privilegiato nell’ultima parte dell’estate e con gli italiani che si affidano sempre più al last-minute, lo scenario è preoccupante» conferma Luca D’Ambra, numero uno degli albergatori dell’isola verde. Mase del domani non v’è certezza, il bilancio di agosto èpositivo, con un’occupazione alberghiera che a Capri si è attestata intorno all’85% e a Ischia ha raggiunto una media del 92%. Tutto esaurito, o quasi. «Oltre le più rosee aspettative. sottolinea ancora Gargiulo – Nessuno si aspettava numeri così alti, raggiunti grazie al turismo di prossimità che ci ha fatto tornare indietro di vent’anni: ai flussi intemazionali, quasi assenti, si è sostituito un cliente italiano che ha optato per soggiorni mediamente più lunghi, forse con una capacità di spesa inferiore. Ma va più che bene così, viste le premesse». Di un agosto «ampiamente al di sopra delle aspettative, con occupazione alta e almeno un 50% di clienti italiani» parla Antonino Esposito, patron dell’hotel La Minervae già assessore al turismo del Comunedi Capri. Segno positivo, in termini numerici, anche per Ischia: contenuta la flessione rispetto al 2019, con il -13,8% di arrivi. Ad agosto sono sbarcati 282.369 passeggeri mentre lo scorso anno furono 327.376. Un’ottima performance, considerata la mancanza quasi assolutadi turisti in arrivo da paesi stranieri. Resta aperto il dibattito sulla qualità del turismo, tra movida violenta (segnalate più risse sulla riva destra), mancato rispetto delle normative anti-Covid e affitti in nero. «LOvertourism non è un fenomeno incoraggiante per un’isola che dovrebbe puntare di più sulla qualità», denuncia Marco Bottiglieri, presidentedi Aicast Ischia. «Ma in una stagione partita in ritardo e segnata da un inizio debole, il bicchiere è mezzo pieno e la battaglia sulla qualità del turismo necessita di tempi lunghi – dice D’Ambra, presidente di Federaìberghi – Ischia èstata la località più ricercatasul mercato italiano». Non tutti sorridono, però. I Giardini Poseidon, tra i luoghi più iconici del turismo termale di qualità, sono rimasti chiusi. Il Negombo ha invece aperto: «È andata bene – è il bilancio del direttore Marco Castagna- ma sempre nell’ordine della riduzione del 50% di ombrelloni e con la dolorosa rinuncia ai grandi eventi estivi». Luci e ombre anche per i cinque stelle. «Le settimane a cavallo di Ferragosto sono state accettabili,