Al teatro Mediterraneo di Napoli 600 studenti partenopei hanno seguito lo spettacolo “Lo Specchio” del progetto di prevenzione WeFree, grazie al supporto di Sky Italia, in collaborazione con il Comune di Napoli. Uno spettacolo teatrale che ha parlato di riscatto, di voglia di ripartire dopo un passato difficile e che ha fortemente colpito gli studenti napoletani presenti. Ben 600 quelli che hanno riempito il teatro Mediterraneo per ascoltare le storie di rinascita di Melita, Martina e Gennaro ritrovatisi grazie alla comunita’ San Patrignano, in un’iniziativa fortemente voluta dal Comune di Napoli e realizzata con il supporto di Sky Italia. Lo spettacolo “Lo Specchio, frammenti di una favol@cida” realizzato nell’ambito del progetto di prevenzione WeFree ha coinvolto non solo gli studenti, ma anche diversi rappresentanti della societa’ civile del territorio.
“I ragazzi sul palco sono stati eccezionali a mettersi a nudo
– ha detto a fine spettacolo Annabella Marcello, dirigente
dell’Itis ‘Leonardo Da Vinci’ del quartiere di Poggioreale – e’
importante che le scuole abbiano partecipato a questa mattinata,
perche’ la scuola deve diventare il luogo privilegiato
dell’ascolto e del confronto”.
Fra gli spettatori anche Antonio Mattone della Comunita’
Sant’Egidio, autore del libro ‘E adesso la palla passa a me’: ”
cio’ che mi ha detto un ragazzo che stava finendo di scontare la
sua pena in carcere – ha affermato – Un’assunzione di
responsabilita’, la stessa che hanno preso i ragazzi protagonisti
di questo spettacolo. E come loro ci hanno insegnato, la svolta
in ogni storia inizia quando si comincia a lottare”.
Uno spettacolo in cui ha recitato un ruolo anche Gennaro,
ragazzo napoletano che sta terminando il suo percorso per poi
fare ritorno nella citta’ partenopea. Un citta’ che necessita
dell’impegno di tutti per riscattarsi, come ha raccontato Emilia
Leonetti dell’associazione Vivoanapoli: ” una citta’ che oscilla
fra la bellezza dei luoghi e l’abbandono e la mancanza di cura.
La scuola in questo e’ fondamentale per aiutare i ragazzi a
prendere consapevolezza di cosa possono fare per la loro citta'”.