La strada dei presepi, la stretta via San Gregorio Armeno a Napoli patrimonio immateriale dell’Unesco, resta vuota. Il dopo lockdown qui non è ancora iniziato. E la grande tradizione degli artigiani di pastori e presepi, celebrata nel mondo, sceglie di non riprendere. Sono circa una cinquantina i titolari delle botteghe artigiane in una strada che, nel periodo natalizio come in quello estivo, era così affollata da rendere difficile poterci camminare. Lucio Ferrigno è titolare di una bottega che, come quasi tutte le altre, si tramanda da più generazioni. Dice : «Siamo in una strada unica al mondo, dove si produce un’arte in esclusiva che è motore attrattivo del centro storico e dell’intera città». Uno degli napoletani, in una città rimasta senza turisti . Sembra passato un secolo anche da febbraio, quando in città gli stranieri erano ovunque con folla nei ristoranti, i B&b regolari e irregolari quasi sempre pieni, il centro storico con tanta gente. Triste lo spettacolo di San Gregorio Armeno con le botteghe sbarrate e gli artigiani , con indosso il grembiulone da lavoro, a posare stringendo i loro manifesti di protesta.