Troppo sale nella dieta fa male oltre che al cuore anche al cervello: puo’ aumentare infatti il rischio di andare incontro a una demenza come l’Alzheimer. E’ quanto emerge da uno studio della Weill Cornell Medicine, pubblicato
sulla rivista Nature Neuroscience. Secondo gli studiosi il sale provoca cambiamenti nel sistema immunitario a livello intestinale, cosa che riduce il flusso di sangue al cervello, provocando una scarsa ossigenazione. Ma i danni possono essere ‘riparati’ con una dieta normale, cambiando quindi lo stile di vita. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori, guidati dal professor Costantino Iadecola, hanno nutrito i topi con una dieta molto salata, introducendo da otto a sedici volte la quantita’ abituale di sale, una cosa paragonabile nella nostra dieta a un oltre cucchiaino di sale al giorno. Entro poche settimane la dieta salata ha portato una riduzione del flusso sanguigno al cervello e nell’intestino una risposta immunitaria che ha portato a un aumento dei livelli di sostanze che favoriscono in qualche modo l’infiammazione, come l’interleuchina 17. Lo studio ha rilevato che i topi alimentati con una dieta ad alto contenuto di sale (piu’ i vecchi che i giovani) hanno faticato a identificare nuovi oggetti, cosa che dimostra che la loro memoria non spaziale era peggiorata e hanno avuto piu’ difficolta’ nel trovare una via di fuga in un labirinto. Tornando a una dieta sana, la situazione era reversibile: dopo quattro settimane le scansioni del cervello hanno mostrato che il flusso sanguigno e la funzione neuronale erano di nuovo sani.