File lunghe, disagi, mancanza di organizzazione nell’accoglienza, danni al patrimonio museale: per la Reggia di Caserta la prima domenica di ottobre e’ stata un successo di visitatori, oltre 17mila, ma anche un esempio “dell’approssimazione organizzativa che ancora si vive oltre due anni dopo l’insediamento del direttore Mauro Felicori” almeno secondo i sindacati che denunciano una serie di inefficienze. Spiega Carmine Egizio, dipendente e delegato di Federazione Intesa, la giornata di ieri “e’ la conferma del caos che si crea ogni prima domenica del mese, quando si entra gratis negli appartamenti e il Parco costa cinque euro”. “Ieri, con pochi custodi in servizio – osserva – quasi come si trattasse di un normale giorno feriale, le stanze sono state prese d’assalto, con danni al prezioso pavimento; molte mattonelle sono saltate e sono ormai insicure; cio’ avviene ad ogni prima domenica del mese. C’e’ un piano di sicurezza che viene purtroppo sempre disatteso”.
Rincara la dose Nicola Oliva, dipendente nonche’ delegato
Fp-Cgil, “che parla di una situazione grave con persone che ieri
si appendevano alle statue; nel Parco abbiamo chiesto piu’ volte
alla direzione di incontrarci per predisporre una migliore
organizzazione interna, ma restiamo inascoltati. Sembra quasi
che il direttore voglia punirci, ci ignora e non capisco perche’.
Come sindacati abbiamo sempre cercato di essere costruttivi,
dandogli consigli per migliorare la situazione. Ad agosto ci
aveva detto che avrebbe incontrato, poi non se n’e’ fatto piu’
nulla”. Ieri, ad un certo punto, di fronte alla fiumana di
persone che affollava gli appartamenti storici, i funzionari in
servizio sono stati costretti a far fermare le altre centinaia
di visitatori alla base dello scalone, mentre a migliaia
attendevano di entrare all’esterno della Reggia sotto un sole
piuttosto caldo. Egizio ricorda che “a Pasquetta, quando entro’
la meta’ dei visitatori, appena 8mila, fu messo in campo un
dispositivo enorme, che prevedeva la presenza totale tra stanze
e parco di 120 custodi divisi sui due turni, e di un numero
elevato di forze dell’ordine all’esterno e all’interno della
Reggia; ieri invece non e’ stato previsto alcun rafforzamento
degli organici, erano circa 75 gli addetti in servizio nei due
turni, 45 la mattina, una trentina il pomeriggio, e non e’ stata
chiesta alcuna mano alle forze dell’ordine”.
La situazione e’ stata peggiore, se possibile, nel Parco
Reale, gia’ sofferente per i tanti mesi di siccita’ in cui non si
e’ fatta manutenzione; con appena otto custodi per turno, il
divieto di calpestare i prati e’ stato aggirato ovunque; disagi
anche per i bagni fatiscenti ubicati lungo i viali che portano
alla vasca di diana e atteone. Tensione e’ stata registrata
davanti al Giardino Inglese, dove le visite sono solo per gruppi
e su prenotazione; molti sono invece arrivati pretendendo di
entrare. Tra l’altro ieri sono entrati in vigore gli orari
invernali, con qualche modifica relativa proprio al Giardino
Inglese, che negli altri anni chiudeva alle 16.30, mentre da
ieri la chiusura e’ stata spostata alle 17. Un camnio che, dice
Egizio, “noi dipendenti abbiamo saputo per caso, grazie ad un
foglio di carta A4 attaccato alla cancellata del giardino con su
scritto il nuovo orario”. In effetti la Direzione aveva emesso
un comunicato nella giornata di venerdi’; “i dipendenti – dice
Egizio – pero’ non sono stati avvisati con apposito ordine
interno; forse dobbiamo andare su Facebook per scoprire turni e
orari?” si chiede il dipendente, alludendo alla presenza
costante del direttore sul social network.