Napoli. Ancora una volta appare una città divisa in due. Posto a 100 il valore cittadino del Smr, Posilllipo, Chiaia e Vomero registrano i valori più bassi, ben al di sotto del dato medio, mentre nei quartieri periferici il dato schizza verso l’alto. Se a Posillipo il rapporto standardizzato di mortalità è tissato a 80 per gli uomini e a 77 per le donne, a Miaño oscilla tra i 125 e i 118, seguito da San Pietro a Patierno (115-110) e San Giovanni a Teduccio (118-113). Dalla salute alle finanze, è dall’analisi del tasso di famiglie con potenziale disagio economico che emerge il dato più preoccupante, quello che restituisce l’immagine di una città fanalino di coda e spaccata al suo intemo. Il parametro in questione viene calcolato tenendo ßç considerazione il rapporto tra il numero di Questa è la vita!… chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! famiglie con tigli nelle quali nessun componente è occupato, e il totale delle famiglie. La media a livello nazionale è del 2,7%, con percentuali molto diverse tra il Nord e il Sud del Paese. Partendo da Milano, qui il potenziale disagio economico sfiora 1’1% nei quartieri centrali fino ad arrivare al picco del 2,6% di Quarto Oggiaro. A Roma le percentuali crescono passando dal 2% del centro al 4%, o poco meno, dei quadranti estemi. Nel Mezzogiorno il tasso è tendenzialmente più alto, con la Campania prima tra le Regioni e Napoli prima tra le città con il 9,7% di famiglie a rischio. Ma il dato è il risultato di una media tra percentuali lontane. Nei quartieri di Posillipo. Ghiaia, Arenella e Vomero si arriva al 3%, un dato comunque più alto della periferia di Milano, contro il 19% di Scampia e Piscinola. Vale a dire che se al Vomero tré famiglie su 100 vivono in una situazione di potenziale disagio economico, bastano poche fermate di metro per vedere crescere il dato in maniera esponenziale, sei volte di più. Uno scarto enorme, come non si registra in nessun’altra città italiana, e che racconta di una contrapposizione profonda, tutta napoletana, che va oltre il semplice dualismo tra centro e periferia. A sinistra Nel grafico sono messi a confronto i dati dell’ultimo censimento Istat su istruzione, lavoro, disagio eoncomico ed età. Per ciascuna città sono comparati tré quartieri periferici con tré del centro. In ogni categoria Napoli registra il gap più alto Sotto Antonio de Curtís in arte Totò, autore de A’ livella (1964