Il promotore del progetto intitolerà la struttura a sua mamma Nunzia POZZUOLI – Si chiamerà “Nunzia” la comunità di accoglienza per minori che sorgerà a Licola Mare. Il taglio del nastro è previsto per fine novembre, inizio dicembre. La struttura, a carattere familiare, si rivolge a bambini, di entrambi i sessi, dai 4 ai 13 anni, con situazioni di disagio familiare e personale pregiudizievoli per la loro crescita, formazione e realizzazione. La struttura abitativa della casa di via del Mare si svilupperà su un unico livello, il primo piano, concesso in comodato d’uso gratuito alla cooperativa “Cuori Menti Mani”.
La comunità si compone di un ingresso, uno spazio comune con televisore e camino, 4 camere doppie per gli ospiti, di cui una con bagno in camera per utenti diversamente abili, un ufficio, una camera da letto per il personale notturno, una cucina e 4 servizi igienici, di cui uno indipendente per il personale. Sarà aperta tutto l’anno, 24 ore su 24. A muovere le fila dell’iniziativa è Luigi Russo, educatore e coordinatore del progetto.
“Il progetto è partito lo scorso gennaio; al mio fianco c’era anche mia mamma che condivideva i miei stessi ideali. Purtroppo ad aprile non ha vinto la sua battaglia più importante. La comunità si chiamerà Nunzia in sua memoria – così dichiara Luigi Russo – Ho scelto Licola come quartiere perché è una scelta coraggiosa ma al contempo volta a valorizzare realtà periferiche come Licola. Se non si fa mai niente in questi territori, non c’è possibilità di miglioramento. Tre anni fa questa struttura fu bersaglio di una protesta da parte dei residenti perché accolse un gruppo di extracomunitari. Sì, ma il nostro progetto è completamente diverso. La comunità accoglierà sei minori, più l’aggiunta di un posto letto per eventuali emergenze come previsto dalla norma. Siamo in contatto con il Tribunale per i minorenni e i Servizi sociali. Gli obiettivi sono: preparare il minore al rientro in famiglia; affiancare la famiglia di origine nella fase di passaggio ma anche avviare percorsi per l’affido o l’adozione. “
Continua lo psicologo Luigi Russo: “L’intervento educativo per il minore è progettato con il Servizio sociale di provenienza. La comunità predispone un mirato supporto socio-psicologico, proveniente dalla equipe messa a disposizione. E’ compito degli educatori agevolare i rapporti tra i ragazzi e le loro famiglie, tranne nei casi in cui sia sconsigliabile. Dopo una prima fase di osservazione, è previsto un percorso scolastico. Gli educatori scelgono la scuola sul territorio più adatta, mediante pure un confronto con i presidi.”