Intervista a Rosario Esposito La Rossa- scrittore ed editore che pubblicherà Stephen King

“Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce” scriveva Lao Tzu, e c’è chi di questa foresta ne ha piantato i semi e adesso pian piano ne ammira la crescita sentendone finalmente il rumore; è la “Scugnizzeria” o meglio” la casa degli scugnizzi “, uno spazio dell’area nord di Napoli al confine tra il quartiere di Scampia e il comune di Melito. Un luogo in cui il termine “spacciare” si riappropria della sua identità. Alla Scugnizzeria si spaccia cultura, creatività, condivisione, qui le idee scorrono veloci e trovano concretezza. Chi in primis ha creduto in questo “sogno impossibile” è stato Rosario Esposito La Rossa, scrittore, editore e attivista per il sociale che, insieme a sua moglie Maddalena Stornaiuolo attrice e regista vincitrice del Nastro d’argento con il cortometraggio “sufficiente”, nel 2017 aprono le porte di questo “laboratorio di sogni” la Scugnizzeria. Nominato Cavaliere, dal presidente della repubblica Sergio Mattarella «per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale» e vincitore del Premio ambientalista dell’anno 2020 “Luisa Minazzi” per i suoi
bio-libri, Rosario resta un sognatore con i piedi ben piantati a terra, anzi, con radici salde che non ha sradicato decidendo di rimanere lì, nel suo quartiere, tra i suoi scugnizzi per mostrare loro un’alternativa di vita tangibile.
Sotto l’insegna della Scugnizzeria si legge una frase: “sognare il sogno impossibile “, ci racconta di questo suo sogno “impossibile”?
“C’è una frase segreta, che non è posta sotto l’insegna ma mette insieme il nostro modo di pensare:” non abbiamo cercato il fiore nel deserto ma noi l’abbiamo piantato”. Dopo la morte di mio cugino Antonio Landieri, un ragazzo disabile di 25 anni ucciso per errore dalla camorra durante la faida di Scampia, abbiamo deciso di restare e provare a cambiare questo quartiere attraverso la cultura, attraverso la letteratura ed il teatro, mia moglie occupandosi di teatro ed io dei libri. Abbiamo deciso di farlo concretamente investendo tanto, facendo un mutuo per comprare lo spazio e aprire la libreria. Il nostro sogno impossibile era proprio questo: andare contro chi pensava che questo spazio avrebbe avuto vita breve, abbiamo dimostrato a chi diceva che dovevamo chiudere, che invece c’è l’abbiamo fatta e che ad oggi possiamo pubblicare Stephen king”.
Pubblicare Stephen king, un altro “sogno impossibile” che ha trovato realizzazione, può raccontarci meglio come è andata?
“abbiamo creduto in questo sogno che per tanti era impossibile, durante la pandemia siamo passati nella distribuzione Mondadori, la più grande distribuzione in Italia di cui siamo l’unica piccola casa editrice del sud a farne parte. Mi sono detto perché non contattare un autore planetario come Stephen King? Abbiamo inviato la mail e passo dopo passo abbiamo convinto Stephen King a pubblicare un libro con noi”.
Oltre alla casa editrice portate avanti tante altre iniziative, le va di raccontarcele?
“Abbiamo uno spazio di 150 m² che è la scugnizzeria, all’interno della scugnizzeria c’è una piccola libreria e la nostra casa editrice Marotta & Cafiero. Stiamo allestendo, inoltre, una biblioteca che può contenere fino a 2000 libri. Avevamo due magazzini, uno di questi è stato utilizzato per mettere a deposito oltre 20.000 caratteri mobili in legno e piombo che verranno spostati in un nuovo spazio comprato la settimana scorsa, una casa che si trova sopra la scugnizzeria di oltre 150 m² che sarà la nostra palestra tipografica, nello spazio liberato realizzeremo il nostro giocattolificio, uno spazio in cui gli scugnizzi potranno creare giocattoli in legno realizzati a mano. Adiacente alla scugnizzeria abbiamo un altro locale, circa 70 m², in cui c’è la palestra degli artisti, una stanza attrezzata per la recitazione. Abbiamo anche una radio, insomma un bello spazio a disposizione dei tanti giovani del quartiere”.
Qual è stata la reazione del quartiere a questa vostra iniziativa, e come è cambiata nel corso del tempo?
“inizialmente un po’ scettica, solo l’area associativa ci ha aiutati, poi col tempo abbiamo creato una serie di relazioni grazie soprattutto ai ragazzi che venivano da noi a fare corsi di recitazione, cinema. Ora in clima è molto bello, la scugnizzeria è molto amata nel quartiere”
Qual è il prossimo sogno “impossibile” che vorreste realizzare?
“L’ ospedale dei libri è una cosa bellissima, così come la palestra tipografica ed ora abbiamo acquistato gli spazi per realizzarli, una cosa molto bella. Proveremo ad allargare ancora gli spazi, questo è il mio desiderio. Il nostro prossimo obbiettivo sarà creare il più Piccolo Teatro del mondo, un teatrino per le famiglie”.
La scugnizzeria è un fiore nato da un campo minato, è l’alternativa, la speranza, la voglia di rivalsa di molti giovani. E’ la dimostrazione che, se ci si crede davvero, nessun sogno potrà mai rimanere “impossibile”.

A cura di Grazia Ritrovato